Dermatologo Dott. Del Sorbo

Macchie gialle sulle palpebre: xantelasma o xantoma palpebrale

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO

Gli xantelasmi o xantomi palpebrali sono delle placche giallastre molliccie localizzate alle palpebre superiori e inferiori. Furono descritti la prima volta nel 1835 dal dermatologo francese Pierre François Olive Rayer e peranto sono anche chiamati noduli di Rayer. Le forme familiari di xantoma, si possono associare a ipercolesterolemia, mentre nei casi restanti, i valori di colesterolo e trigliceridi sono generalmente nella norma. Queste placche assumono un colorito giallognolo perché sono costituite da un accumulo locale di colesterolo da parte dei macrofagi del derma palpebrale. Negli anni, gli xantelasmi tendono ad aumentare di numero e di dimensioni e talora tendono a confluire tra loro, con un andamento progressivo. Nello xantelasma cistico, oltre alle placche giallastre, vi sono anche cisti, punti neri e iperpigmentazione palpebrale (sindrome di Hutchinson). Al momento della prima visita specialistica, il dermatologo consiglia solitamente uno screening di routine per escludere l’associazione con eventuali disturbi lipidici. Il trattamento degli xantelasmi con crioterapia con azoto liquido, acido tricloracetico, laser o asportazione chirurgica, può in alcuni casi offrire dei benefici, ma la probabilità di recidive è un’evenienza frequente.

gli xantomi palpebrali sono tra le più comuni cause di macchie gialle sopra e sotto le palpebre

Xantelasma palpebrale e xantogranuloma necrobiotico possono talora presentarsi con un quadro clinico più o meno simile

xantelasma palpebrale trattato mediante crioterapia con azoto liquido

Lo xantogranuloma necrobiotico è una rarissima patologia granulomatosa che si può associare a paraproteinemia (presenza di gammaglobuline anomale nel sangue, con conseguente accumulo nei tessuti, sotto forma di precipitati cristallini). Questa patologia è stata descritta per la prima volta solo nel 1980 dal dermatologo australiano Steven Kossard e dal dermatologo americano Richard Winkelmann*. Gli xantogranulomi necrobiotici in molti casi si possono associare ai normali xantelasmi e confondere il quadro clinico. Al contrario dello xantelasma, patologia benigna e di interesse solo estetico, lo xantogranuloma necrobiotico, può raramente associarsi a un linfoma di Hodgkin e interessare l’intero apparato oculare. Tali accumuli sono stati descritti anche negli organi interni. I pazienti vanno sottoposti a consulenza ematologica per eventuale associazione con mieloma multiplo, crioglobulinemia e patologie ematologiche maligne. Il trattamento estetico dello xantogranuloma necrobiotico è possibile, ma passa in secondo piano rispetto alle possibili associazioni con malattie ematologiche. Al momento della visita della visita dermatologica saranno ricercate ed escluse tutte le possibili cause di pigmentazione palpebrale, tra cui le tipiche macchie arancioni delle palpebre da carotenodermia palpebrale, cioè legate a un accumulo di carotenoidi nella cute delle palpebre, fenomeno noto come orange palpebral spots e descritto nel 2008 dai ricercatori francesi Phillipe Assouly, Bénédicte Cavelier Balloy e Thierry Dupré.

* Kossard S, Winkelmann RK. Necrobiotic xanthogranuloma. Australas J Dermatol 1980 Aug;21(2):85-8