Dermatologo Dott. Del Sorbo

Tricodinia

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO
Tricodinia: definizione del sintomo
La TRICODINIA è una condizione di fastidio cronico (disestesia) avvertita ai capelli o al cuoio capelluto e percepita come dolore, bruciore, formicolio o prurito, spontaneo o da contatto. Alcuni pazienti riferiscono una sensazione dolente anche al semplice pettinarsi o accarezzarsi i capelli. Il fenomeno è più frequente nelle donne e talora si può associare ad altre situazioni dermatologiche (es. telogen effluvium).

Tricodinia: dolore ai capelli e al cuoio capelluto

La tricodinia rientra tra le cosiddette allodinie, gruppo di neuropatie cutaneo mucose, caratterizzate dalla comparsa di fastidi di lunga durata (es. sensazione di pelle che tira, dolore, bruciore, formicolio, prurito, etc) anche in assenza di stimoli algogeni. Tra le neuropatie cutaneo mucose rientrano oltre alla tricodinia (nota anche come scalpodynia o burning scalp syndrome), anche la sindrome della bocca urente (orodinia) la sindrome della lingua urente (glossodinia), la vulvodinia (dolore/bruciore localizzalizzato ai genitali femminili), la penodinia (dolore/bruciore localizzato ai genitali maschili), l’anodinia (dolore/bruciore localizzato in regione perianale), la nevralgia posterpetica (dolore/bruciore insorto in seguito a un’infezione da herpes zoster), la sindrome della cute dolente (nota anche come skinache syndrome e descritta nel 1995 dal medico norvegese Carl Fredrik Bassøe), l’acquadinia (bruciore della pelle a contatto con l’acqua), alcune forme di cistite interstiziale e la fibromialgia. Nello stesso paziente possono a volte coesistere più allodinie. Alcuni pazienti riferiscono al momento della visita dermatologica, una sensazione dolorosa simile a quella percepita quando qualcuno gli tira i capelli. Nelle donne tale fenomeno riveste particolare importanza anche sul piano emotivo, per il timore di perdere i capelli. Nei casi in cui la tricodinia si associa a eventuale diradamento (es. defluvium) il paziente si sente particolarmente scoraggiato, fino a consultare diversi specialisti, alla ricerca del rimedio più rapido. Durante i mesi estivi l’impiego di una protezione solare per capelli (es. olio, spray) può rendere meno fastidiosa l’esposizione al sole.

immagini di tricodinia con dolore e perdita di capelli
La tricodinia, può presentarsi come sintomo isolato o associarsi a un diradamento (es. telogen effluvium)

Come per altri tipi di allodinie, anche per la tricodinia riveste un ruolo importante la diminuzione della soglia di attivazione dei nocicettori, speciali neuroni con terminali “liberi” presenti nell’epidermide, nel derma e nell’ipoderma. Nella tricodinia sarebbero coinvolti anche i nocicettori presenti nel follicolo pilifero (plesso nervoso follicolare o plesso simpatico perifollicolare) e nelle aree a esso adiacenti. L’innervazione unità pilosebacea è molto complessa e oggi si parla di un vero e proprio sistema nervoso della cute e dei suoi annessi. Negli ultimi anni si sta studiando il ruolo dei neuropeptidi cutanei, speciali molecole in grado di trasmettere informazioni sensoriali da cute, mucose e annessi cutanei, al sistema nervoso centrale. In presenza di stimoli infiammatori anche di lieve entità, alcuni mediatori chimici tissutali (es. sostanze algostimolanti come istamina, leucotrieni, prostaglandine, bradichinina, serotonina, etc) possono attivare il sistema nocicettivo, liberando un neuropeptide di 11 aminoacidi denominato sostanza P (da P = pain, dolore) noto neurotrasmettitore del dolore. Tale sostanza è in grado di degranulare i mastociti e di liberare altra istamina, a sua volta algostimolante e responsabile della sensazione dolorosa. Nei pazienti affetti da tricodinia la soglia di attivazione del cosiddetto sistema nervoso cutaneo (apparato nocicettivo) sembra essere più bassa rispetto a quando il paziente non avvertiva tale sintomo, con percezione di dolore anche al semplice accarezzarsi o pettinarsi (allodinia). L’esatto meccanismo con cui si verificano le allodinie, non è ancora completamente noto, anche se i recenti studi di neurofisiologia stanno chiarendo man mano le basi patogenetiche di tale fenomeno. Attualmente la ricerca dedica particolare attenzione allo studio di un possibile ruolo dei neuropeptidi (es. sostanza P, istamina, dopamina, ossido nitrico, glutamato, GABA, neurotensina, galanina, polipeptide vasoattivo intestinale, neurochinine, anandamide, encefaline, etc) nell’insorgenza del dolore neuropatico. L’interesse della ricerca è rivolto anche allo studio dei peptidi analoghi alla sostanza P, sostanze in grado di modulare il pathway biochimico delle tachichinine, agendo su specifici target (es. recettori vanilloidi TRPV1, recettori NK1, NK2, NK3, NGF, VEGF, etc). Da un punto di vista microscopico la tricodinia si associa alla presenza di infiammazione neurogenica perifollicolare. Anche la componente emozionale dell’individuo riveste talora un ruolo importante nella genesi della tricodinia, in quanto alcuni pazienti riferiscono la comparsa del fenomeno, in seguito a un forte stress emozionale (alopecia psicogena e tricodinia). Quando al bruciore tipico della tricodinia si associa anche un intenso e persistente rossore del cuoio capelluto si parla di sindrome dello scalpo rosso, descritta nel 1987 dai dermatologi danesi Kristian Thestrup Pedersen e Niels Hjorth. Al momento della visita medica è importante ricercare anche eventuali cause sistemiche di bruciore al cuoio capelluto (per esempio sindrome di Felty, morbo di Graves, arterite temporale di Horton, etc), che a differenza della tricodinia (in cui bruciore e dolore sono confinati al solo cuoio capelluto), si possono talora associare ad altri sintomi sistemici.

La terapia va adattata al singolo paziente in base alla possibile presenza di altri fenomeni

Al momento della visita dermatologicica, devono essere innanzitutto ricercate eventuali altre patologie del cuoio capelluto associate (per esempio telogen effluvium, alopecia androgenetica, alopecia areata, dermatite seborroica, psoriasi, lichen planus, pustolosi erosiva dello scalpo, parassiti cutanei, etc). Tra i farmaci utilizzati per il trattamento della tricodinia, possono talora essere utili i modulatori della cascata biochimica del dolore neuropatico, ma vanno assunti sempre sotto prescrizione e stretto controllo del proprio medico a causa degli importanti effetti collaterali, se assunti senza le indicazioni del proprio medico. La terapia, topica o sistemica, può richiedere a volte anche diversi mesi. Come già avviene per altre allodinie, il paziente è spesso disorientato, dalla mancanza della dicitura tricodinia, tra le indicazioni terapeutiche riportate nel foglietto illustrativo delle lozioni o delle compresse utilizzate per il trattamento di questo fenomeno già di per sé lungo e snervante.