Riempirsi di nei: non accade solo in gravidanza

a cura del dermatologo Dott. Del Sorbo
riceve a SALERNO

Dopo la gravidanza mi sono comparsi tantissimi nei addosso e non so se è normale riempirsi di nei in questo modo

Gentile signora, riempirsi di nei in così poco tempo non è così frequente, ammesso che si tratti realmente di nevi melanocitici e non di altre manifestazioni cutanee apparentemente simili. L’unico modo per comprendere le cause del problema da lei descritto è quello di effettuare una visita presso il suo dermatologo di riferimento e valutare attraverso la dermatoscopia se si tratta realmente di nevi, o di altre situazioni come ad esempio lentigo solari, fibromi penduli e cheratosi seborroiche la cui comparsa può verificarsi anche in poco tempo. Altro fenomeno di frequente osservazione in gravidanza è quello di riempirsi di nei rossi. Anche in questo caso non si tratta di veri e propri nevi melanocitici, ma di angiomi rubini, formazioni vascolari del diametro di qualche millimetro. Non solo in gravidanza ma in qualsiasi persona, anche di sesso maschile, la comparsa improvvisa e contemporanea di decine di manifestazioni cutanee simili ai nei (per esempio lentigo solari, cheratosi seborroiche, fibromi penduli, angiomi rubini, cheratosi attiniche) va approfondita al momento della visita dermatologica, per comprenderne le possibili cause, e per ricercare o escludere un eventuale associazione con problemi di natura internistica (per esempio segno di Leser Trélat). Intanto le auguro una buona serata.

Al momento della visita è possibile distinguere i nevi melanocitici (in alto) dalle comuni lentiggini solari (in basso)

Altre domande e risposte sul quesito: riempirsi di nei all’improvviso

Riporto sotto forma di domande e risposte (FAQ) alcuni quesiti simili sullo stesso argomento.

DOMANDA: Ho 57 anni e nel giro di pochi mesi mi sono riempito di nei rossi al torace e all’addome. Vorrei sapere dove li ho potuti prendere e soprattutto se sono contagiosi.
RISPOSTA: In dermatologia i cosiddetti nei rossi sono noti come angiomi rubini. Si tratta di piccole formazioni vascolari solitamente innocue, ma in presenza di una comparsa improvvisa è importante rivolgersi al proprio dermatologo anche per distinguere dei comuni angiomi rubini da altre formazioni rossastre, come ad esempio i molluschi contagiosi o gli angiocheratomi. Qualora al momento della visita dermatologica verranno confermati dei comuni angiomi rubini, il collega potrà confermarle che non si tratta di una malattia contagiosa, ma di piccole formazioni benigne della pelle.

DOMANDA: Ho il decollété e il dorso della schiena pieni di macchie marroni, ma quello che più mi ha fatto preoccupare è un neo che prude all’altezza della scapola. Cosa devo fare?
RISPOSTA: Dalla sua descrizione è difficile stabilire se dietro alla schiena si tratti realmente di nevi melanocitici o di comuni lentiggini solari legate a precedenti scottature, magari anche di molti anni fa. È probabile che si tratti di entrambe le cose. Soprattutto per la presenza del neo che prude è importante verificare che è tutto ok attraverso un controllo clinico e strumentale presso il suo dermatologo. In questo modo sarà possibile mediante epiluminescenza se si tratta di un comune nevo infiammato, di semplici lentigo solari o di qualcosa più importante e da non sottovalutare.

Immagini di lentiggini solari del dorso, distretto cutaneo maggiormente esposto alle scottature solari

DOMANDA: Salve, ho la schiena piena di nei. Perché i nei mi si formano soprattutto dietro la schiena?
RISPOSTA: È probabile che dietro la schiena oltre ai nei abbia soprattutto lentiggini solari. A occhio nudo sembrano quasi simili, mentre alla dermatoscopia i nevi presentano caratteristiche microscopiche completamente diverse rispetto alle comuni lentigo solari. Queste ultime sono più frequenti alla schiena, al decolléte e alla superficie dorsale degli arti superiori, perché sono aree più esposte al sole. Sulla superficie volare delle braccia (cioè il lato interno di braccio e avambraccio) queste macchie sono molto meno frequenti perché è una zona meno esposta alla luce diretta del sole, ed è raramente sede di scottature solari.

In gravidanza mi sono riempita di nei su tutto il collo. Come faccio a sapere se questi nei sono contagiosi?
Dalla sua descrizione è probabile che si tratti di comuni fibromi penduli, manifestazioni cutanee tranquille e non contagiose. Al momento della visita medica, il suo dermatologo potrà verificare che si tratti di comuni fibromi penduli e non di veri e propri nei. Ovviamente coglierà l’occasione per controllare i nei mediante dermatoscopia, metodica nota con il nome popolare di mappatura dei nei.

Al momento della visita vengono distinti i comuni nevi melanocitici da altre manifestazioni cutanee apparentemente simili tra cui fibromi penduli (in alto) e cheratosi seborroiche (in basso)

DOMANDA: La scorsa estate mia figlia di 22 anni si è riempita di nei circondati da alone bianco. Il mio medico mi ha parlato di nei di Sutton. Dal momento che li abbiamo notati al mare, è possibile che si tratti di un fungo di mare?
RISPOSTA: Se il suo medico le ha già parlato di nevi di Sutton non ho alcun motivo di dubitarne, anche perché al momento della visita risultano essere facilmente riconoscibili. Osservati attraverso la lampada di Wood emettono una fluorescenza bianco latte simile a quella osservata nei pazienti con vitiligine. Il cosiddetto fungo di mare invece, noto in dermatologia come pitiriasi versicolor, è totalmente diverso al momento della visita e all’osservazione mediante lampada di Wood emette una tipica fluorescenza giallo oro. Il fatto che abbiate notato la comparsa di questi aloni contemporaneamente, è probabile che con l’abbronzatura, sia aumentato il contrasto tra la pelle bianca intorno al neo e l’abbronzatura della cute sana circostante. In genere i nevi di Sutton sono formazioni tranquille. Al momento della visita medica il suo dermatologo valuterà se effettuare un po’ di esami per ricercare o escludere eventuali problematiche autoimmuni (per esempio vitiligine, alopecia areata, tiroidite, celiachia).

DOMANDA: Sulla spiaggia vedo tantissime persone riempirsi di nei nonostante la protezione solare. Per fortuna ho pochissimi nei, ma da qualche mese mi è comparso uno strano neo nell’inguine. Non essendo una zona esposta al sole, posso stare tranquilla?
RISPOSTA: La protezione solare è importante per evitare un eritema solare o inutili scottature solari, che sono solo una delle possibili cause di melanoma. Anche se con minore frequenza, osserviamo melanomi anche in zone non esposte al sole (per esempio regione inguinale, regione mammaria, genitali esterni, regione anale, solco retroauricolare, pianta del piede). Pertanto il controllo periodico dei nei andrebbe effettuato sempre, anche in presenza di pochissimi nevi. Potrebbe trattarsi di un tranquillo nevo verrucoso o addirittura di un semplice fibroma pendulo, ma a distanza è difficile distinguere manifestazioni cutanee frequenti e tranquille da un rarissimo melanoma inguinale.

Immagini di nevi di Sutton (foto in alto) e di melanoma della regione inguinale (foto in basso)

DOMANDA: Gentile dott. Del Sorbo, avendo effettuato in passato molte lampade abbronzanti, oggi mi ritrovo la schiena piena di nei e scottature solari. Volevo sapere se faccio bene a mettere la protezione solare su ogni singolo neo. Grazie per la disponibilità.
RISPOSTA: Le creme ad alto fattore di protezione vanno estese su tutta la pelle per evitare inutili scottature solari, mentre è invece inutile applicare la protezione su ogni singolo nevo, rischiando in questo modo scottature solari sulle aree in cui non è stata applicata la crema. Utilizzi la crema solare prima di ogni esposizione al sole facendo in modo da applicarla su tutte le aree esposte al sole, comprese i nei, evitando di limitare l’applicazione al singolo nevo. Oggi esistono comode protezioni solari sotto forma di spray invisibili ad alto fattore di protezione, molto comode da utilizzare, nel senso che permettono la facile distribuzione della protezione su ampi distretti cutanei in maniera del tutto rapida ed efficace. Le moderne protezioni solari riducono il rischio di scottatura solare, consentono una buona abbronzatura e non bloccano la produzione di vitamina D al sole.

Lampade abbronzanti e scottature solari ripetute aumentano la probabilità di svuluppare nei atipici

DOMANDA: Ho un figlio di 14 anni. È normale riempirsi di nei già a quest’età?
RISPOSTA: Tranne che per i nevi congeniti (le cosiddette “voglie”), già presenti alla nascita, la maggior parte dei nei si formano gradualmente nel corso della vita. È normale quindi osservare man mano la comparsa di nuovi nevi, già dall’età pediatrica. Data l’età di suo figlio può tranquillamente effettuare un controllo dei nei presso il vostro dermatologo di zona, e verificare che tutto procede normalmente. Cordiali saluti.