Quinta malattia
SALERNO
- LA QUINTA MALATTIA È IL NOME POPOLARE DEL MEGALORITEMA EPIDEMICO DA PARVOVIRUS B19
- La quinta malattia o megaloeritema epidemico da eritrovirus è una malattia esantematica del bambino o meno frequentemente dell’adulto e si associa a infezione da Parvovirus B19. La quinta malattia è contagiosa e il suo periodo di incubazione può variare da 1 a 3 settimane, durante le quali non si osservano manifestazioni cutanee. Analogamente ad altre malattie esantematiche, la quinta malattia conferisce solitamente immunità permanente, per cui sono rarissime le recidive.
I SINTOMI DELLA QUINTA MALATTIA NEL BAMBINO E NELL’ADULTO
La quinta malattia esordisce solitamente con una reazione esantematica che al viso può assumere nel giro di qualche giorno un aspetto cosiddetto a guance schiaffeggiate (slapped cheek syndrome), mentre sul tronco e sugli arti, può presentarsi sotto forma di un’eruzione maculo papulosa con aspetto reticolato. Solitamente l’eruzione cutanea non si accompagna a prurito, ma può a volte essere preceduta da febbre, cefalea, rinorrea, stanchezza, linfoadenopatia o dolori articolari, anche se nei bambini è quasi sempre autorisolutiva nel giro di una settimana.

Immagini di quinta malattia con il tipico aspetto schiaffeggiato delle guance con risparmio dell’area periorale

La quinta malattia può in alcuni casi presentarsi con un quadro clinico più duraturo, soprattutto in alcuni adulti, negli anemici e negli immunocompromessi. In rari casi può essere interessato anche il cavo orale con un caratteristico enantema. La quinta malattia contratta nei primi trimestri della gravidanza, assume particolare importanza, data la possibilità del passaggio transplacentare dell’eritrovirus, con possibili conseguenze talora anche molto importanti sul feto (es. anemia, idrope fetale, etc), dovute alla tendenza del virus a interferire con il ciclo cellulare dei tessuti a rapida crescita. Inoltre, i miociti fetali (cellule cardiache del feto), esprimono sulla loro membrana esterna l’antigene P (globoside P), potenziale bersaglio molecolare dell’eritrovirus. La quinta malattia può quindi presentarsi in qualsiasi fascia di età, ma nei bambini è più frequente tra i 3 e i 12 anni. Il viso presenta un tipico colorito rosato ad aspetto schiaffeggiato delle guance, che si presentano arrossate, calde e dolenti. Sulle altre parti del corpo l’esantema, quando presente, può avere un aspetto maculo papuloso a tipo reticolato, mentre nelle rare forme atipiche il rash può anche essere di tipo vescicolare o purpureo. Le artralgie (dolori articolari) solitamente simmetriche soprattutto a carico delle piccole articolazioni di mani e piedi), sono più frequenti negli adulti che in età pediatrica e si osservano con maggior frequenza nel sesso femminile.

Nel giro di alcune ore, l’esantema della quinta malattia può interessare oltre al viso, anche il tronco e gli arti

LA QUINTA MALATTIA SI ASSOCIA A UN’INFEZIONE DA PARVOVIRUS B19
Il Parvovirus B19 è un piccolo eritrovirus di circa 22 nm di diametro, a singola catena di DNA e appartenente alla vasta famiglia dei Parvoviridae (a cui appartiene anche il Parvovirus RA1 associato all’artrite reumatoide). Si chiama eritrovirus in quanto pur avendo un tropismo per diversi tipi di cellule umane, è in grado di replicarsi solo negli eritroblasti (precursori nucleati dei globuli rossi), in quanto queste cellule esprimono sulla loro membrana esterna, l’antigene eritrocitario di gruppo P (globoside P). Il DNA del virus codifica per almeno 3 proteine virali, di cui due strutturali, denominate rispettivamente VP1 (costituisce circa il 5% del capside) e VP2 (costituisce circa il 95% del capside) e una proteina citotossica denominata proteina NS (NS = no structural). Le manifestazioni esantematiche presenti a livello cutaneo mucoso, sono dovute prevalentemente all’azione infiammatoria degli immunocomplessi sulla parete dell’endotelio, con sofferenza del microcircolo cutaneo chiaramente visibile sia al viso che sul resto del corpo. Oltre la metà degli adolescenti presentano nel siero anticorpi IgG anti eritrovirus, indice indiretto di pregressa infezione, spesso passata inosservata. La diagnosi di quinta malattia è essenzialmente clinica e raramente si ricorre alla ricerca sierologica delle IgM (indice di infezione recente o in atto) e delle IgG (indice di memoria immunologica), dirette contro le proteine VP1, VP2 e NS dell’eritrovirus o alla ricerca degli acidi nucleici virali mediante PCR. Nell’individuo immunocompetente, gli anticorpi IgM anti eritrovirus compaiono già a 2 settimane dall’infezione e persistono nel siero per circa 3 - 4 mesi (indice di infezione recente). Anche gli anticorpi IgG compaiono già a 2 settimane dall’infezione, ma persistono nel siero per tutta la vita (memoria immunologica).

PERCHÉ L’ERITEMA EPIDEMICO DA PARVOVIRUS B19 SI CHIAMA QUINTA MALATTIA
La quinta malattia si chiama in questo modo perché è stata la quinta malattia esantematica a essere stata descritta nella storia della medicina, come si può osservare dalla seguente tabella:
Nome popolare | Anno di scoperta | Nome scientifico | Cause | Prima descrizione clinica |
Prima malattia | 1553 | Morbillo | Morbillivirus | Gian Filippo Ingrassia - medico siciliano, anno 1553 |
Seconda malattia | 1564 | Scarlattina | Streptococco | Gian Filippo Ingrassia - medico siciliano, anno 1564 |
Terza malattia | 1740 | Rosolia | Rubella virus | Friedrich Hoffmann - medico tedesco, anno 1740 |
Quarta malattia | 1894 | Scarlattinetta | Streptococco | Nil Feodorovich Filatov - pediatra russo, anno 1894 |
Quinta malattia | 1905 | Megaloeritema epidemico | Eritrovirus | Léon Cheinisse - medico francese, anno 1905 |
Sesta malattia | 1910 | Esantema subitum | Herpes virus 6 | John Zahorsky - pediatra americano, anno 1910 |
La quinta malattia viene descritta già nel 1799 dal dermatologo inglese Robert Willan come forma minima di rosolia (rubeola sine catarro) e distinta dalla rosolia nel 1896 dal microbiologo tedesco Theodor Escherich. Nel 1899 l’anatomopatologo tedesco Georg Sticker introduce il termine erythema infectiosum (infatti la quinta malattia è nota anche come malattia di Sticker) ed eritema infettivo ancora oggi è il termine più utilizzato in dermatologia clinica. Nel 1905 il medico francese Léon Cheinisse con un articolo pubblicato su un periodico francese (la semaine medical), introduce il termine popolare attualmente ancora in uso, di quinta malattia, mentre l’eritrovirus sarà identificato solo nel 1975 dai virologi australiani Yvonne Cossart Cossart, Anne Field, Barbara Cant e Dianne Widdows, con il nome di Parvovirus B19, dove B19 era la sigla alfabetica riportata sull’etichetta di una delle tante capsule di Petri, in cui fu isolato il virus (dischetto in posizione n.19 sul pannello B). L’associazione tra eritrovirus e quinta malattia viene riportata nel 1983 su Lancet in uno studio britannico condotto dalla microbiologa inglese Mary Anderson e colleghi. Nel sistema di classificazione internazionale ICD11 la quinta malattia è denominata eritema infettivo ed è codificata con la sigla 1F04. In presenza di manifestazioni eritematose persistenti del viso con rash cutaneo a farfalla è importante considerare oltre alla quinta malattia, anche altri fenomeni dermatologici, come morbillo, rosolia, dermatite atopica, rosacea, lupus eritematoso, acne di Majorca e altre fotodermatosi.