I polifenoli in dermatologia
SALERNO
- I POLIFENOLI SONO PRODOTTI DALLE PIANTE COME MECCANISMO DI DIFESA
- I polifenoli sono antiossidanti naturali che le piante utilizzano per difendersi dai raggi ultravioletti (attività antiossidante), dagli animali erbivori (sapore non sempre gradevole) e da alcuni parassiti (azione antimicrobica delle fitoalessine) e sono anche noti come vitamina P (P = ruolo protettivo sulla permeabilità capillare) o vitamina C2 (ruolo protettivo sulla vitamina C). Già gli antichi applicavano l’olio di oliva sulla pelle per ridurne l’infiammazione e i segni del tempo, ma i polifenoli sono stati isolati per la prima volta nel 1930 dal medico ungherese Albert Szent Györgyi, vincitore nel 1937 del premio Nobel per la scoperta della vitamina C.
I POLIFENOLI SONO ELIMINATI ANCHE ATTRAVERSO IL SUDORE
I polifenoli sono composti caratterizzati dalla presenza nella molecola di diversi gruppi fenolici e sono contenuti soprattutto nel succo di olive (idrossitirosolo), nei broccoli (quercetina), nella buccia dell’acino di uva (resveratrolo), nel caffé (acido caffeico), nel thé (catechine), nella soja (isoflavoni), nelle melanzane (delfinidina), nel sedano (luteolina), nel mango (tannini), nelle arance (esperidina), nei limoni (genisteina) e nei pompelmi (tangaretina), dove spesso contribuiscono al colore e al sapore di questi vegetali. I polifenoli assunti con l’alimentazione, sono assorbiti prevalentemente nell’intestino tenue ed escreti prevalentemente per via urinaria e attraverso il sudore, caratteristica non trascurabile in dermatologia.
Nella psoriasi (in alto) e nella dermatite atopica (in basso) i polifenoli possono talora essere di supporto alla terapia farmacologica
PER IL LORO SAPORE, I POLIFENOLI SONO SPESSO UN PRODOTTO DI SCARTO DEI VEGETALI
Una caratteristica dei polifenoli spesso trascurata è che essi si trovano maggiormente nei prodotti di scarto dei vegetali. Gli agrumi ad esempio, sono ricchi in polifenoli, soprattutto nella polpa bianca che viene scartata con la buccia. Stesso discorso vale per le olive, l’idrossitirosolo, polifenolo dotato di preziose proprietà dermatologiche, si trova solo in piccole quantità nell’olio di oliva, poiché nei frantoi viene eliminato quasi completamente come prodotto di scarto tramite le acque reflue. Da un punto di vista chimico, i polifenoli si suddividono in più classi, che comprendono gli isoflavoni (es. genisteina, daidzeina, etc), i flavanoli (es. catechine), i flavanoni (es. taxifolina), i flavonoli (es. quercetina), i flavoni (es. rutina, epigenina, etc) e le antocianine (es. cianidina).
INTEGRATORI, NUTRACEUTICI E CREME A BASE DI POLIFENOLI IMPIEGATI IN DERMATOLOGIA
Attualmente, i polifenoli sono presenti in diversi integratori (es. compresse, capsule, bustine, sciroppi, etc) e creme dermatologiche (emulsioni, latti, creme ai liposomi, spray, detergenti, shampoo, balsami, etc). Alcuni di essi sono impiegati nella fotoprotezione topica e sistemica, grazie alla loro capacità di neutralizzare i radicali liberi. Questa attività antiradicalica (già impiegata dalle piante per difendersi dalle noxae patogene) viene sfruttata in dermatologia oltre che nella fotoprotezione, anche per modulare i processi infiammatori di cute e mucose (es. prurito, psoriasi, eczema, dermatite atopica, etc) e ridurre i segni dell’invecchiamento cutaneo (proprietà schiarente e antirughe). Nei preparati dermatologici, i polifenoli sono solitamente associati ad altri antiossidanti naturali (es. tocotrienoli, tocoferolo, carotenoidi, etc), in modo da moltiplicarne la capacità di neutralizzare i radicali liberi. I polifenoli sono presenti anche all’interno di molti cosmetici impiegati per la skincare quotidiana, soprattutto in sieri, maschere, essenze e creme di bellezza, in cui svolgono una potente azione antiossidante. A livello cellulare i polifenoli modulano l’attività dei recettori degli idrocarburi arilici, interessante target molecolare di alcuni farmaci topici di recente introduzione (per esempio il benvitimod, noto anche come tapinarof). Tra i polifenoli contenuti in frutta e verdura riveste notevole interesse la polidatina, un precursore glucosidico del resveratrolo particolarmente resistente all’ossidazione enzimatica, e pertanto dotato di un’ottima attività sia antiossidante (grazie all’interazione con l’enzima superossido dismutasi) sia antinfiammatoria (interazione con enzimi e interleuchine IL-1, IL-6, IL-8, IL-17, TNF-alfa, MAP chinasi, ciclossigenasi COX2, iNOS, collagenasi). Rispetto al resveratrolo è una molecola idrosolubile facilmente utilizzabile sia sotto forma di integratori alimentari che nelle creme a base di polidatina. Recentemente è stato dimostrato che alcuni polifenoli naturali (per esempio tirosolo e idrossitirosolo delle olive e del thé verde), hanno una struttura chimica simile al neurotrasmettitore dopamina e si comportano come inibitori delle monoamino ossidasi. Tuttavia si tratta di una sostanza idrosolubile e per ora non facile da stabilizzare poiché facilmente ossidabile. Per il resveratrolo è stata anche riportata un attività modulatrice sulla lipocalina associata alle gelatinasi dei neutrofili (NGAL), enzima coinvolto in diverse patologie cutanee, come acne, dermatite atopica e psoriasi.