Parassiti che camminano sulla pelle causano prurito e dermatite
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Parassiti sulla pelle
Sulla pelle vivono stabilmente miliardi di invisibili microrganismi, tra cui batteri, funghi, alghe, muffe, protozoi e virus, non osservabili a occhio nudo, ma che possono essere esaminati attraverso un microscopio. Alcuni microrganismi più grandi, come ad esempio quelli appartenenti alla classe degli insetti (tra cui acari, pidocchi, piattole, vermi, larve) possono avere una dimensione tale da poter essere osservati con una comune lente di ingrandimento o persino a occhio nudo. Alcuni di questi microrganismi vivono in simbiosi con la nostra epidermide, e contribuiscono a mantenerla in buona salute. L’insieme dei batteri della pelle prende il nome di microbiota cutaneo. L’insieme dei miceti normalmente presenti sulla pelle (tra cui funghi, lieviti e muffe) costituiscono il cosiddetto micoma cutaneo. L’insieme dei virus che in condizioni ordinarie popolano la superficie cutanea, prende invece il nome di viroma cutaneo. Questo mondo immensamente piccolo, insieme con acari, vermi, larve e altri microscopici insetti, rappresenta l’ecosistema della pelle, con una propria microflora cutanea (nel caso delle microalghe della pelle), e una microfauna cutanea, fatta anche di tanti piccoli animali, come ad esempio i protozoi e gli acari. Dal punto di vista microscopico sulla superficie cutanea vive stabilmente un immenso giardino zoologico in cui è conservata la biodiversità, cioè la coesistenza di diverse specie viventi, tra esse in equilibrio grazie alle loro reciproche relazioni. L’insieme di tutti i microrganismi della pelle prende il nome di flora microbica cutanea, che va preservata e rispettata, in quanto rappresenta la prima barriera difensiva (barriera microbiotica cutanea) contro eventuali agenti patogeni. Ci sono invece situazioni in cui la barriera cutanea diventa più vulnerabile nei confronti di eventuali parassiti, cioè di specie viventi che in condizioni ordinarie non rientrano tra quelle utili o normalmente presenti sulla pelle.
Forfora che cammina o rogna deambulante della pelle
La Cheyletiella è un acaro che vive sulla superficie cutanea di alcuni mammiferi e può talora associarsi a una dermatite temporanea, raramente contagiosa per l’uomo (zoonosi minore). Alcuni parassiti della pelle appartenenti al genere Cheyletiella possono dar luogo a una strana forfora che cammina sulla superficie cutanea. Questi acari si nutrono della cheratina dello strato corneo e depongono le uova prevalentemente sulle aree pilifere, motivo per cui la cheyletelliosi (nota anche come rogna deambulante della pelle) è più frequente al dorso, al pube e al cuoio capelluto. L’infestazione da Cheyletiella può manifestarsi con prurito, forfora, papule, sensazione di punture di spilli e talora persino con forme lievi e transitorie di alopecia. Questi acari sono parassiti che preferiscono il mantello peloso degli animali con folto mantello peloso (per esempio cane, gatto, coniglio) mentre nell’essere umano l’infestazione da Cheyletiella è molto più rara. Al momento della visita dermatologica tali parassiti possono essere riconosciuti con una semplice ricerca acaro, ed essere rapidamente eliminati con appositi farmaci antiparassitari, compatibili per uso locale. Invece negli ambienti domestici non è necessaria la disinfestazione in quanto i parassiti appartenenti al genere Cheyletiella non sono in grado di sopravvivere senza la cheratina presente sulla pelle e soprattutto sui fusti piliferi. Le dimensioni di questi acari non raggiungono il mezzo millimetro, e contrariamente alla scabbia, sulla pelle sono assenti i cunicoli. Si parla di orticaria papulosa quando la pelle diventa particolarmente reattiva non solo nei confronti di tali acari, ma anche di qualsiasi altro insetto, sviluppando talora vescicole, papule e pomfi intensamente pruriginosi. Nell’uomo tra gli acari più comunemente riscontrati in questa zoonosi vi sono la Cheyletiella yasguri del cane, la Cheyletiella blakei del gatto, la Cheyletiella strandtmanni della lepre e la Cheyletiella parasitovorax del coniglio. Se in casa ci sono animali domestici va ricercata anche sulla loro pelle la presenza di una eventuale cheyletelliosi così da iniziare una terapia farmacologica mirata.
Le acariasi sono infestazioni cutanee da acari
Le acariasi raggruppano una serie di infestazioni della pelle da parte dei comuni acari presenti nell’ambiente. La scabbia è l’acariasi più nota e si associa alla presenza dell’acaro Sarcoptes scabiei, un piccolo artropode parassita dell’uomo e degli altri mammiferi che si nutre delle cellule epiteliali presenti sulla pelle. Il Sarcoptes scabiei non è visibile a occhio nudo, ma al momento della visita dermatologica la scabbia si riconosce facilmente a causa delle sue caratteristiche cliniche (per esempio prurito notturno comparso all’improvviso in più persone conviventi) o dermatoscopiche (per esempio presenza dei tipici cunicoli). Nelle persone immunodepresse la scabbia può avere un decorso molto più intenso, come ad esempio nella cosiddetta scabbia crostosa, anche nota come scabbia norvegese. Dopo che una persona con scabbia è stata curata con i farmaci appropriati (per esempio permetrina, crotamitone, benzile benzoato, mesulfene, etc) può a volte persistere per alcune settimane una fastidiosa sensazione definita prurito post scabbia, anche in assenza di parassiti sulla pelle, e che a volte si accompagna a un fenomeno descritto dai pazienti come se sentissero realmente camminare parassiti sotto la pelle. Con piccoli accorgimenti questi fastidi rientrano sempre, ma occorre sempre escludere al momento della visita dermatologica la comparsa di eventuali altri acari sulla pelle. Quando si parla di acariasi cutanea occorre però considerare che non esiste solo la scabbia. Nell’ambiente ci sono tantissimi acari di altra natura, e alcuni di essi possono essere causa di dermatite e prurito. Per esempio alcuni acari dei polli (per esempio Dermanyssus gallinae) o degli uccelli (per esempio Bursa Ornithonyssus) possono produrre sulla pelle dell’uomo papule intensamente pruriginose. Quando la reazione cutanea è sproporzionata possono essere utili il prick test e il dosaggio delle IgE totali (PRIST). Alcuni acari delle piante (per esempio Trombicula autumnalis) possono provocare nell’uomo delle acariasi note anche con il nome di trombiculosi o trombiculiasi, con manifestazioni cliniche quasi indistinguibili dalle altre punture di insetti. In alcune persone più predisposte (per esempio nei pazienti con dermatite atopica) persino i comuni acari della polvere domestica (Dermatophagoides pteronyssinus) possono a volte essere causa di acariasi, causando una dermatite piuttosto fastidiosa. Gli acari della farina (Tyroglyphus farinae), gli acari domestici del grano e degli altri cereali (Glycyphagus domesticus) e gli acari del formaggio (Tyrolichus casei) si associano meno spesso a problemi di dermatite. Il contatto con acari diversi da Sarcoptes scabiei (tra cui Aeroglyphus robustus, Glycyphagus domesticus e Lepidoclyphus detructor), può scatenare sulla pelle la comparsa di papule estremamente pruriginose, e in questo caso si parla di falsa scabbia. Il Demodex folliculorum è un piccolo acaro del follicolo pilifero e vive normalmente sulla pelle. Nei pazienti con rosacea è stata riscontrata un’eccessiva attività di tale acaro, che in alcuni casi può dar luogo a una vera e propria demodicosi cutanea (demodecidosi).
Punture di insetti, zecche, piattole e pidocchi
Tra le più comuni punture di insetti rientrano le punture da api, zanzare, tabanidi, tafani, pulci e cimici. La puntura di zecca non va sottovalutata perché può essere veicolo di importanti malattie infettive, tra cui le cosiddette rickettsiosi. Quando ancora presente nella pelle, al momento della visita dermatologica la zecca va estratta delicatamente, e il paziente sorvegliato per alcune settimane. Sia le piattole che la pediculosi sono causate da un’infestazione di pidocchi e vanno curate con specifici antiparassitari in polvere o in crema. Rispetto ai microscopici acari, gli insetti più grandi sono visibili a occhio umano. La miasi furuncoloide è una malattia dermatologica dovuta alla penetrazione nella pelle di le larve di alcuni insetti, tra cui il tosalo, noto anche come Dermatobia hominis, in grado di sopravvivere per diverse settimane all’interno del grasso sottocutaneo. Alcune mosche dei bovini possono penetrare nella pelle degli esseri umani e depositarvi le uova. Le larve di queste mosche provocano una malattia della pelle nota come miasi migratoria. Il tipo di terapia farmacologica varia a seconda del quadro clinico.
Vermi che camminano sotto pelle
Al momento della visita dermatologica alcune persone riferiscono la sensazione di avere come dei vermi che camminano sotto la pelle causando formicolio, prurito e punture di spilli. Ci sono situazioni in cui tali sensazioni possono essere dovute a vere e proprie parestesie cutanee (per esempio nei pazienti con notalgia parestesica o con prurigo nodulare di Hyde) e non necessariamente legate al panico di aver contratto o di poter contrarre una parassitosi cutanea. Alcune persone con tali sintomi si sentono a volte poco ascoltate e talora liquidate frettolosamente con termini troppo generici, tra cui dermatite da stress, dismorfofobia o venereofobia. C’è da dire che sentire i vermi camminare sulla pelle è spesso indice di una parestesia cutanea causata dall’infiammazione delle piccole terminazioni nervose di pelle e mucose. Qualcosa di simile accade in molte altre patologie cutanee note come allodinie (per esempio vulvodinia, penodinia, anodinia, tricodinia, sindrome della bocca urente) e quindi è un problema reale e non affatto immaginario. L’infiammazione delle piccole terminazioni nervose della pelle che normalmente hanno il compito di veicolare al sistema nervoso centrale le comuni sensazioni cutanee (per esempio tatto, caldo, freddo), determina un’alterata percezione del segnale, che giunge come parestesia (dal greco παρά = anormale e αἴσθησις = sensazione), e quindi sotto forma di prurito, bruciore, fitte dolorose, sabbia sotto la pelle, calore o formicolio. È importante però ricordare che veri e propri vermi che camminano sotto la pelle sono una realtà concreta, sebbene rara, anzi molto rara dalle nostre parti. Le microscopiche larve delle mosche ad esempio, possono talora penetrare nella pelle e dar luogo alla cosiddetta larva migrans cutanea. Oltre alla larva migrans cutanea, esistono tantissime altre patologie da vermi della pelle. La più nota è l’ossiuriasi (infestazione da vermi appartenenti alla specie Enterobius vermicularis) che si manifesta con un tipico prurito anale che si accentua soprattutto di notte. La trichinellosi è invece causata da parassiti appartenenti a diverse specie di Trichinella, piccoli vermi in grado di scatenare sulla pelle episodi recidivanti di orticaria. Un’altra infestazione cutanea provocata dai vermi è l’ascaridiasi o ascariasi, provocata da microscopici vermi appartenenti alla specie Ascaris lumbricoides. Si presenta con prurito irrefrenabile, simile a quello della scabbia. L’anchilostomiasi rientra tra le più comuni infestazioni da vermi, e sulla pelle può manifestarsi con prurito e orticaria. L’esame parassitologico delle feci ripetuto 3 volte, in genere rileva la presenza di eventuali vermi intestinali, in modo da poter iniziare quanto prima una terapia farmacologica appropriata (per esempio mebendazolo, albendazolo, etc) sulla base del parassita individuato. La comparsa improvvisa di prurito al ritorno di un viaggio in una località esotica, deve far ricercare oltre alla scabbia, anche eventuali infestazioni da vermi tropicali, come ad esempio la filariosi cutanea, l’oncocercosi, la dracunculosi e la loaiasi. La cosiddetta dermatite del nuotatore è legata a un’infestazione da cercarie di schistosomi. È di frequente osservazione dopo immersione in un piccolo lago o comunque in acqua stagnante. L’elenco dei parassiti cutanei è particolarmente lungo, ma al momento della visita dermatologica è possibile ricercare i segni diretti e indiretti del transito di questi parassiti sulla pelle, in modo da giungere a una diagnosi presisa, in base alla quale iniziare una terapia farmacologica appropriata e soprattutto mirata.