Papule perlacee genitali, granuli di Fordyce e condilomi
SALERNO
- Papule perlacee del pene e della vulva
- Le PAPULE PERLACEE genitali (hirsuties papillaris genitalis) sono formazioni fisiologiche e benigne, normalmente presenti ai genitali maschili (es. papule perlacee della corona del glande, papule perlacee isolate prepuzio, del solco balanoprepuziale o dell’area del frenulo) e femminili (es. papule perlacee vulvari o papillomatosi fisiologica della donna).
Manifestazioni benigne e asintomatiche presenti nell’uomo e nella donna
Le papule perlacee sono manifestazioni asintomatiche e normalmente presenti nella maggior parte della popolazione maschile e femminile. Quando presenti, non rappresentano una patologia e possono presentare variazioni volumetriche nel corso della vita. Da un punto di vista istologico, le papule perlacee ricordano gli angiofibromi e sono pertanto anche denominate angiofibromi genitali. Esse hanno un colorito rosato madreperlaceo più o meno simile alla cute circostante e hanno le dimensioni di qualche millimetro. Nel maschio, la localizzazione più tipica è alla corona del glande, intorno alla quale si dispondono talora in più file (papillomatosis coronae glandis). Esse possono essere più evidenti in caso di maggiore attrito e nei maschi circoncisi.

Le papule perlacee della corona del glande, presentano alla penoscopia (foto in basso) un aspetto diverso dai condilomi

Una volta distinte le papule perlacee da eventuali malattie a trasmissione sessuale, si tende a tranquillizzare il paziente, in quanto non si rendono necessarie particolari terapie, contrariamente ai condilomi, che a causa della possibile trasmissibilità, vanno invece trattati con i rimedi farmacologici tradizionali (es. imiquimod, podofillotossina, etc) e le metodiche fisiche attualmente disponibili (es. crioterapia con azoto liquido), proposti dal dermatologo alla momento della visita venereologica. Le papule perlacee rappresentano una frequente causa di consulto in dermatologia genitale maschile e femminile, proprio per la somiglianza con altri fenomeni infettivi (es. condilomi, mollusco contagioso, etc) e solitamente non causano né prurito intimo né arrossamento dei genitali. Tuttavia possono essere maggiormente visibili in presenza di infiammazione genitale di altra natura (es. balanopostite nell’uomo e vulvite nella donna). In alcuni casi, specie in presenza di infiammazione, la cute genitale può avere una maggiore sensibilità. Dall’adolescenza in poi, le papule perlacee possono essere presenti in tutte le età, con un picco massimo tra i 20 e i 30 anni. Il termine angiofibroma genitale è poco utilizzato, in quanto può talora generare confusione con altre forme di angiofibromi genitali, come quelli presenti nella sclerosi tuberosa (malattia di Bourneville). Nella maggior parte dei casi, le papule perlacee genitali hanno una forma emisferica e un diametro di circa 1 mm. Non è rara l’osservazione di papule perlacee filiformi, lunghe fino a 4 mm e che entrano in diagnosi differenziale con i condilomi filifomi (infezione da HPV papillomavirus). All’esame clinico le papule perlacee della corona del glande sono facilmente riconoscibili, per la tipica localizzazione e distribuzione intorno alla base del glande. In presenza di papule perlacee isolate, il dermatologo venereologo può talora ricorrere alla cosiddetta penoscopia (esame rapido e non invasivo) per ricercare il pattern vascolare di queste manifestazioni fisiologiche e distinguerlo dal tipico pattern vascolare punteggiato, tipico dei condilomi piatti e acuminati.

In alcuni casi, anche i condilomi possono infatti disporsi a corona intorno al glande o nel solco balanoprepuziale. Oltre che con i condilomi, le papule perlacee atipiche possono talora entrare in diagnosi differenziale con altre formazioni dei genitali esterni, (es. mollusco contagioso, fibromi penduli, lichen nitidus, grani di Fordyce, idroadenoma papillifero, papule della malattia di Fox Fordyce, etc. Nella donna, le papule perlacee vulvari (papillomatosi vestibolare fisiologica o vulvar vestibular papillomatosis), rappresentano un fenomeno solitamente meno frequente e meno evidente che negli uomini, ma in alcuni casi possono entrare in diagnosi differenziale con i condilomi e con altre formazioni osservabili in dermatologia genitale femminile. Il test con acido acetico può dare uno sbiancamento sia in presenza di condilomi che di papille fisiologiche (falsi positivi) e oggi è quasi sempre integrato o sostituito dalla genitoscopia.
GRANI DI FORDYCE GENITALI
I GRANI DI FORDYCE genitali (genital Fordyce spots) sono formazioni benigne e asintomatiche dei genitali esterni maschili e femminili. Sono ghiandole sebacee ipertrofiche ed ectopiche osservabili sia sulla cute esterna dei genitali (es. base del pene, grandi labbra, etc) che sulla semimucosa (es. foglietto interno del prepuzio, vulva, etc). I granuli di Fordyce si presentano sotto forma di papule emisferiche di piccole dimensioni (solitamente meno di 1 mm), di colorito rosato che tende al giallastro. I grani di Fordyce più grandi, possono mostrare alla penoscopia (o vulvoscopia nella donna), un piccolo avvallamento centrale. I grani di Fordyce furono descritti la prima volta nel 1896 dal dermatologo americano John Addison Fordyce e possono essere presenti anche nei distretti extragenitali (es. labbra, cavo orale, etc). Analogamente alle papule perlacee, i granuli di Fordyce sono formazioni fisiologiche che solitamente non necessitano di particolari terapie, ma che è fondamentale riconoscere, in quanto possono talora entrare in diagnosi differenziale con altre formazioni genitali (es. condilomi, papulosi bowenoide, mollusco contagioso, neurofibromi, nevi dermici, cisti sebacee, etc).

I granuli di Fordyce sono riscontrabili sia sulla mucosa genitale (foto in alto) che sulla cute esterna (foto in basso)

QUANDO EFFETTUARE LA VISITA DERMATOLOGICA
I condilomi filiformi e quelli in fase iniziale (es. condilomi acuminati, condilomi piatti, etc), possono talora simulare formazioni fisiologiche (es. grani di Fordyce, papule perlacee, etc) o patologiche di altra natura (es. papulosi bowenoide, mollusco contagioso, etc). Quando tali manifestazioni compaiono nel giro di poco tempo o a breve distanza di un rapporto occasionale con persone non note, è preferibile consultare il proprio dermatologo e valutare il tipo di manifestazioni in atto al momento della visita venereologica.

Papule perlacee localizzate al pene (immagine in alto) e grani di Fordyce localizzati al cavo orale (foto in basso)

Al momento della visita venereologica è possibile riconoscere e distinguere formazioni fisiologiche come papule perlacee e granuli di Fordyce, da eventuali malattie a trasmissione sessuale (es. condilomi, mollusco contagioso, etc) e da neoformazioni non veneree del pene e della vulva.