Neo che prude e fa male: qualche volta si squama e sanguina

Domande frequenti sul melanoma e sui nei pericolosi

Quando un neo prude e fa male, oppure si squama o sanguina va sottoposto al proprio dermatologo di riferimento in modo da effettuare una valutazione strumentale mediante dermatoscopia a epiluminescenza, un esame rapido e non invasivo disponibile presso qualsiasi dermatologo. Avere un neo che prude e fa male da qualche giorno non sempre è indice di un neo pericoloso, ma a occhio nudo non è facile giungere a una valutazione attendibile.

Un neo che prude si gonfia e all’improvviso cambia colore va sottoposto al proprio dermatologo

Cosa fare quando sanguina un neo?

Quando un neo sanguina, si rompe, si gonfia o cambia colore è importante chiarire ogni dubbio attraverso una dermatoscopia, e magari cogliere l’occasione per controllare i nei con la cosiddetta mappa dei nei.

Domande e risposte sui nei

Riporto sotto forma di domande e risposte (FAQ) alcuni dei quesiti più frequenti sull’argomento nei e melanoma.

DOMANDA: Ho un neo che prude: cosa significa?
RISPOSTA: Quando un neo prude occorre valutarne i motivi al momento della visita dermatologica. In alcuni casi si tratta di una risposta infiammatoria transitoria nei confronti di un trauma meccanico (per esempio da sfregamento involontario come la cintura dei pantaloni, le bretelle del reggiseno, oppure quando un neo si impiglia in una catenina). Altre volte il neo prude perché si trova nei pressi di un’infiammazione cutanea (per esempio dermatite atopica, dermatite seborroica, chiazza di psoriasi). Ci sono anche situazioni meno frequenti ma molto più importanti (come ad esempio in presenza di un nevo di Spitz, di un nevo atipico o di un melanoma). Il prurito può presentarsi non solo intorno a un neo, ma anche intorno a manifestazioni cutanee apparentemente simili, ma di natura diversa (per esempio fibromi penduli, cheratosi seborroiche, cheratosi attiniche, basalioma, melanoma). Al momento della visita dermatologica il dermatoscopio può chiarire ogni dubbio in quanto ciascuna delle suddette manifestazioni cutanee presenta alla dermatoscopia un pattern melanico e vascolare abbastanza caratteristico.

DOMANDA: Una mia amica ha dei nei che scompaiono spontaneamente. È possibile?
RISPOSTA: Non solo i nei, ma a volte persino alcune formazioni cutanee apparentemente simili ai nei (per esempio cheratosi seborroiche, fibromi penduli) possono sparire spontaneamente in seguito a un piccolo trauma anche involontario. I nei di Sutton, ad esempio, sono nevi tranquilli facilmente riconoscibili perché sono circondati da un alone bianco visibile soprattutto in estate (per il suo aspetto viene anche ricordato come nevo a uovo fritto). Con il trascorrere degli anni il contorno bianco diventa man mano più visibile, mentre il nevo al centro può persino sparire completamente, dando luogo a una piccola chiazza bianca, che alla lampada di Wood emette una fluorescenza bianco latte simile a quella osservata nei pazienti con vitiligine. Quando un neo si modifica in poco tempo, e persino quando scompare all’improvviso, è importante una valutazione dermatoscopica presso il proprio dermatologo di fiducia, per ricercare mediante il dermatoscopio eventuali segnali di regressione non visibili a occhio nudo o con una comune lente di ingrandimento. Questo perché in alcuni casi la regressione di un neo o solo anche di una parte di esso, può essere indice di degenerazione, soprattutto se osservata in concomitanza di altri pattern dermatoscopici (per esempio aree destrutturate, velo grigio blu con peppering, reticolo ispessito o irregolare). Al momento della visita medica il suo dermatologo potrà chiarire ogni dubbio sulla base di quanto osservato attraverso il dermatoscopio.

DOMANDA: Sulla pancia ho dei nei che cambiano forma. Come faccio a sapere se sono tutti tranquilli o se tra essi c’è qualche neo pericoloso?
RISPOSTA: Con il trascorrere degli anni tutti i nei cambiano (per numero, forma, dimensioni, colore) ma quando tali cambiamenti sono repentini è ancor più importante rivolgersi al proprio dermatologo per una valutazione clinica e strumentale. Purtroppo a distanza è difficile valutare il grado di tranquillità di un neo basandosi unicamente su una semplice descrizione, seppure dettagliata. Ci sono aspetti dei nei (per esempio pattern reticolare, pattern globulare, punti neri, pattern a zolle, pattern vascolare punteggiato) che non è possibile valutare a distanza senza l’ausilio dei comuni strumenti ambulatoriali. Ne parli con il suo dermatologo per un controllo generale di tutti i nei, e non solo di quelli che ha visto modificati.

DOMANDA: I nei che si spellano sono pericolosi?
RISPOSTA: Quando sul proprio corpo si osservano dei nei che si spellano non sempre si tratta di veri e propri nevi. Al momento della visita di controllo il suo dermatologo potrà distinguere i comuni nevi melanocitici da altre manifestazioni cutanee che possono desquamare (per esempio angiocheratomi, verruche, cheratosi seborroiche, cheratosi attiniche).

DOMANDA: Ogni quanto tempo bisogna controllare i nei?
RISPOSTA: I nei vanno controllati periodicamente, secondo il profilo di rischio individuato dal proprio dermatologo al momento del controllo periodico dei nei. Le persone con pelle chiara, con molti nei o che si scottano facilmente, faranno dei controlli più ravvicinati rispetto alle persone scure e con pochi nevi.

DOMANDA: La scorsa settimana mi è uscito un neo nero sotto al piede. Cosa posso fare?
RISPOSTA: Ne parli con il dermatologo più vicino alla sua zona di residenza. Al momento della visita medica sarà possibile distinguere un nevo plantare, da una comuna verruca e da altre problematiche dermatologiche localizzate alla pianta del piede.

DOMANDA: Come si riconosce un neo pericoloso?
RISPOSTA: Un neo pericoloso può essere considerato tale quando al momento della visita medica vengono riscontrate delle atipie o all’esame obiettivo (per esempio forma irregolare, bordi irregolari, presenza di diversi colori) o all’esame dermatoscopico (per esempio velo bluastro, strutture a crisalide, pseudopodi, peppering). Per quanto riguarda l’autoesame dei nei, è invece importante considerare i nei che cambiano all’improvviso (per esempio un neo che sanguina spontaneamente) o la presenza di un neo completamente diverso dai restanti, magari mai notato in precedenza. Al momento della visita dermatologica bastano pochi minuti per stabilire se un neo è semplicemente un neo, o qualcosa più importante.

DOMANDA: Sul viso ho un neo sporgente da molti anni. Da quando si è rotto mi prude tantissimo e a volte sanguina.
RISPOSTA: Probabilmente si tratta di un comune nevo di Miescher, noto anche come moriforme o verrucoso, ma a distanza è difficile una valutazione attendibile senza osservarlo attraverso un dermatoscopio. Per la presenza di prurito e sanguinamento del neo potrà chiarire ogni dubbio al momento della visita presso il suo dermatologo di riferimento.

DOMANDA: Durante la gravidanza mi sono spuntati tantissimi nei rossi. Da cosa dipende?
RISPOSTA: In gravidanza può aumentare non solo il numero di nevi comuni, ma anche di altre manifestazioni cutanee tranquille come cheratosi sebborroiche e fibromi penduli. Anche i cosiddetti nei rossi, noti in dermatologia come angiomi rubini, possono talora aumentare durante la gravidanza, soprattutto nelle donne con carnagione chiara.

DOMANDA: Da circa due mesi mi è comparso sul braccio un neo con crosta. Il neo mi prude e ogni tanto sanguina. Quali sono le differenze tra un neo tranquillo o un neo pericoloso?
RISPOSTA: Un nevo tranquillo resta stazionario o cambia lentamente negli anni. Un neo pericoloso presenta solitamente cambiamenti più repentini. Questa ovviamente non è una regola fissa, ed è il motivo per cui i nevi vanno valutari periodicamente presso il proprio dermatologo. A volte osserviamo nevi tranquilli in apparenza ma con atipie dermatoscopiche, o viceversa nevi bruttini all’apparenza, che invece si rivelano tranquilli all’esame dermatoscopico (come ad esempio nel caso dei nevi verrucosi).

DOMANDA: Ho un neo con pelo centrale sulla guancia da quando ero piccola. Ultimamente si è un po’ ingrandito.
RISPOSTA: È probabile che si tratti di un comune nevo verrucoso. Il fatto che si sia ingrandito di recente può essere dovuto a diversi fattori (per esempio sfregamento meccanico) che a distanza è difficile valutare in maniera oggettiva. Al momento della visita il suo dermatologo potrà fornirle spiegazioni molto più precise sulla base di quanto osservato attraverso il dermatoscopio.

DOMANDA: Da circa un mese mi è comparsa una strana dermatite intorno ai nei? Cosa può essere?
RISPOSTA: Se la dermatite è comparsa più o meno contemporaneamente intorno a diversi nei è probabile che si tratti dei cosiddetti nevi di Meyerson, cioè di comuni nevi melanocitici circondati da un alone di dermatite simile a un eczema o a una pitiriasi rosea, ma circoscritta al contorno dei nevi. Al momento della visita medica, il suo dermatologo potrà chiarire ogni dubbio.

DOMANDA: La scorsa settimana il mio barbiere mi ha rotto un neo. È uscito molto sangue e il neo prude ancora e fa male. Posso inviarle una foto?
RISPOSTA: Sia negli uomini che nelle donne ci sono alcune zone del corpo (per esempio barba, cuoio capelluto, elastico dei reggiseni) in cui è più frequente che un nevo sia sottoposto a traumi involontari. Le creme lenitive possono talora calmare l’infiammazione e il prurito post traumatico, ma se i fastidi persistono la situazione va approfondita al momento della visita dermatologica sulla base di quanto osservato attraverso il dermatoscopio. A volte si tratta di fenomeni infiammatori lievi e transitori, ma a distanza è difficile una valutazione attendibile. Ci sono caratteristiche microscopiche dei nei (per esempio pattern vascolare, distribuzione della melanina) non visibili né a occhio nudo, né da una semplice fotografia, ma solo osservando i distretti cutanei interessati attraverso un dermatoscopio. Il suo dermatologo potrà chiarire ogni dubbio al momento della visita medica.

DOMANDA: A che età si controllano i nei?
RISPOSTA: Il primo controllo dei nei può essere effettuato già in età pediatrica. Quando sulla pelle del bambino si osserva la modifica improvvisa di un neo, va effettuata una visita dermatologica.

DOMANDA: Ho centinaia di nei sulla schiena, ma uno in particolare è totalmente diverso dagli altri. Ha un colore molto strano, tra il blu e il verde ed è un po’ più grande degli altri. Trovandosi dietro la schiena non ricordo se già c’era o se è comparso da poco.
RISPOSTA: Un nevo di cui non si ricorda l’evoluzione nel tempo, tra l’altro in una zona nascosta come la schiena, e composto da più colori, va valutato presso il proprio dermatologo. Attraverso l’epiluminescenza sarà possibile distinguere un comune nevo blu da eventuali altre situazioni più impegnative.

DOMANDA: Mio figlio piccolo mi ha involontariamente rotto un neo. È uscito un po’ di sangue dal neo e prude un poco. Posso stare tranquilla o devo farmelo vedere dal medico?
RISPOSTA: Se è la prima volta che accade e il sanguinamento è avvenuto solo in seguito al trauma meccanico, in linea di massima non ci dovrebbero essere problemi. Quando si rompe un neo è però buona prassi effettuare un controllo dermatoscopico e accertarsi che va tutto bene.

DOMANDA: Mi sono comparsi dei nei scuri e duri sia al polpaccio che alle braccia. Mi devo preoccupare?
RISPOSTA: Dalla sua descrizione potrebbero essere dei comuni dermatofibromi lenticolari, manifestazioni cutanee solitamente tranquille. Ovviamente a distanza è difficile distinguere un nevo comune da altre manifestazioni cutanee apparentemente simili senza ricorrere all’uso di strumenti come il dermatoscopio. Contatti il suo dermatologo per accertarsi che si tratti di comuni dermatofibromi lenticolari e non di altro.

DOMANDA: Se non si usa la protezione solare è possibile riempirsi di nei?
RISPOSTA: La protezione solare va utilizzata per evitare inutili scottature solari, che a lungo andare possono esporre la pelle a problemi più seri, che vanno dal semplice eritema solare fino a situazioni più impegnative tra cui cheratosi attiniche, fotodermatosi, melanomi, basaliomi e spinaliomi. Con le continue scottature solari più che riempirsi di nei è possibile la formazione di numerose lentigo solari, e una cute fotodanneggiata diventa maggiormente predisposta a sviluppare fenomeni degenerativi rispetto a una cute che non ha mai subìto scottature scolari.