Malattia di Still
SALERNO
- La malattia di Still può esordire con febbre e orticaria
- La malattia di Still (nota anche come sindrome di Still o morbo di Still), fu descritta la prima volta nel 1897 dal pediatra inglese George Frederic Still. Essa si può presentare con febbre, dolori articolari ed eruzioni cutanee. L’orticaria, quando presente, peggiora soprattutto in presenza di febbre. La malattia di Still sia del bambino (JIA Juvenile idiopathic arthritis) che dell’adulto (AOSD Adult Onset Still’s disease), viene considerata una variante dell’artrite reumatoide.
Malattia di Still: come si presenta
La malattia di Still rientra tra le cosiddette patologie autoimmuni. Tra i fattori scatenanti si sta studiando anche il possibile ruolo di infezioni virali (es. Citomegalovirus, Epstein Barr, Rosolia, etc) ma le cause della malattia non sono ancora del tutto note. Le recidive della febbre hanno un andamento quasi costante e prevedibile, mentre il rash cutaneo, frequente nelle ore serali, simula a volte un’orticaria, altre volte una rosolia. Tra i possibili fenomeni associati alla sindrome di Still ricordiamo la polimialgia (dolore muscolare) e la poliartrite (dolore articolare) e il mal di gola (faringodinia). La consulenza dermatologica serve a distinguere l’eruzione cutanea del morbo di Still, da altri fenomeni dermatologici come l’orticaria, la psoriasi, la pitiriasi rosea e le malattie esantematiche. La visita reumatologica è molto importante per inquadrare il problema sul piano sistemico con un checkup completo.
Quando l’orticaria si presenta solo durante la febbre è importante poter escludere una malattia di Still
La sindrome Iper IgD (HIDS) è stata descritta nel 1984 dall’internista olandese Jos van der Meer e per lungo tempo è stata considerata una variante clinica del morbo di Still. In questo caso però, la febbre ricorrente inizia già nella prima infanzia e alle manifestazioni cutanee, si possono associare diversi altri sintomi (es. afte del cavo orale più o meno estese, vomito, diarrea, ingrossamento dei linfonodi del collo, dolori articolari, cefalea, orticaria, etc). Nella sindrome Iper IgD sono state osservate mutazioni genetiche a carico del gene della mevalonato chinasi sul sito cromosomico 12q24. Oltre alla malattia di Still, in caso di orticaria ricorrente associata a febbre periodica, vanno ricercate mediante un checkup personalizzato tutte le possibili cause di orticaria, anche quelle meno frequenti, come la sindrome periodica associata alla criopirina (CAPS), che comprende la sindrome autoinfiammatoria familiare da freddo (una variante clinica di orticaria familiare da freddo, nota come FACS), la sindrome di Muckle Wells (malattia autoinfiammatoria caratterizzata da orticaria, sordità e amiloidosi, descritta nell’aprile 1962 dai medici americani Thomas James Muckle e Michael Vernon Wells) e la malattia infiammatoria multisistemica ad esordio neonatale (nota anche come NOMID o CINCA). In questi casi le manifestazioni orticarioidi sono mediate soprattutto da una eccessiva produzione di interleuchina IL-1β, causata da una mutazione della criopirina (gene CIAS1 presente sul braccio lungo del cromosoma 1), proteina che modula le difese immunitarie dell’organismo. L’eccesso di IL-1β può in alcuni casi essere modulato con molecole mirate come l’anakinra (antagonista del recettore dell’interleuchina IL-1), il canakinumab e il gevokizumab (anticorpi anti interleuchina IL-1) e il rilonacept (proteina dimerica solubile in grado intrappolare l’IL-1). Tra le possibili malattie della pelle che si accentuano con la febbre, ricordiamo anche la sindrome di Sweet o dermatosi acuta febbrile neutrofila, descritta nel 1964 dal dermatologo inglese Robert Douglas Sweet. Nella sindrome di Schnitzler (rara gammopatia monoclonale, descritta nel 1972 dalla dermatologa francese Liliane Schnitzler), l’orticaria si può talora associare ad altri segni o sintomi (es. febbre ricorrente, dolori ossei e articolari, stanchezza, dimagrimento, splenomegalia, epatomegalia, linfoadenopatia, leucocitosi, trombocitosi, aumento delle IgM o delle IgG, aumento della VES, peggioramento dei sintomi dopo ingestione di alcolici, etc). Tra le possibili malattie rare che si possono manifestare con febbre, orticaria o altri tipi di eruzioni cutanee, rientra anche la TRAPS (sindrome periodica associata al recettore del TNF) nota anche come febbre iberniana familiare, patologia infiammatoria dovuta a un’anomalia del recettore TNFR1. In presenza di febbre periodica associata a piccole afte del cavo orale e ingrossamento dei linfonodi del collo, va anche ricercata una possibile sindrome di Marshall (nota anche come PFAPA o febbre periodica con faringite aftosa e adenopatia cervicale). Tra le dermatosi autoinfiammatorie associate a episodi febbrili, rientrano anche la sindrome CANDLE, la sindrome di Nakajo Nishimura e la sindrome JMP. Il 27 ottobre 2020 un pool di ricercatori americani ha descritto una nuova malattia autoinfiammatoria caratterizzata da febbre e infiltrazioni neutrofile a carico delle pelle, attualmente nota come sindrome VEXAS. Essa è legata a una mutazione a carico del gene UBA1 (Ubiquitin Like Modifier Activating Enzyme 1) ed è trasmessa con modalità X-linked. Alcune sindromi autoinfiammatorie caratterizzate da orticaria e febbre ricorrente possono talora associarsi a una dermatite neutrofila nota come pioderma gangrenoso.
Gli esami del sangue possono a volte essere già un utile indizio per il medico. Un semplice emocromo può rivelare a volte un aumento dei neutrofili (leucocitosi neutrofila), delle piastrine (piastrinosi) o una lieve anemia. In presenza di artrite o di dolori muscolari, si possono riscontrare valori elevati di VES, PCR e ferritina. Un checkup completo comprende tutta una serie di altri esami, compreso il dosaggio degli ANA (anticorpi anti nucleo), delle IgE totali, del fattore reumatoide e di eventuali indagini strumentali da programmare al momento della visita.