Dermatologo Dott. Del Sorbo

Dermatologia olistica e psico neuro immuno dermatologia (PNID)

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO
VIAGGIO AL CENTRO DELLA PELLE
La pelle è l’organo più pesante del corpo umano ed è il primo organo di senso a svilupparsi nell’embrione, indice di grande importanza funzionale per un organo tanto esteso quanto delicato e sensibile.

DERMATOLOGIA OLISTICA: UNA VISIONE D’INSIEME

La pelle è formata da uno strato superficiale (epidermide) e da uno strato profondo (derma). A causa di questa sua relativa semplicità strutturale, essa risponde ai numerosi stimoli ambientali interni ed esterni, con un numero estremamente limitato di sintomi (es. prurito, formicolio, bruciore, dolore, etc) e di segni clinici (es. macula, papula, pustola, vescicola, bolla, pomfo, eritema, squama, crosta, erosione, cheratosi, ulcera, atrofia, etc), noti come lesioni elementari. A seconda della localizzazione e della combinazione dei suddetti segni e sintomi, sono state classificate nella storia della dermatologia, migliaia di malattie della pelle, con altrettanti sinonimi, tutte però riconducibili alle singole lesioni elementari di base, vere e proprie risposte riflesse nei confronti delle turbolenze ambientali, di natura chimica, fisica e persino relazionale. Uno dei compiti del dermatologo è quello di ricercare, individuare e decifrare tali segnali, al momento della visita medica. Le malattie della pelle vanno inquadrate visitando il paziente letteralmente dalla testa ai piedi, ascoltando quando possibile il suo vissuto, le sue paure, evitando di concentrare tutte le attenzioni, unicamente sull’osservazione della singola “macchia” cutanea. Nel corso dei secoli la medicina ha fatto passi da gigante nella comprensione della patogenesi delle singole patologie. La suddivisione sistematica del sapere medico in diverse branche specialistiche ha formato negli anni sempre più medici cosiddetti specialisti d’organo (es. il dermatologo come specialista della pelle, l’oculista come specialista degli occhi, l’otorinolaringoiatra come specialista di orecchio, naso e gola, etc), a scapito della visione d’insieme dell’individuo come persona, e non come insieme di pezzi isolati e difettosi da riparare in sedi separate.

dermatologia olistica, omeopatia e fiori di Bach

Mente, cervello e pelle comunicano mediante speciali messaggeri fisiologici noti in neurobiologia come neuropeptidi

la psiconeuroimmunodermatologia e le interazioni mente, cervello e pelle

Nella formazione dell’embrione, la pelle è uno dei primi organi a formarsi. Al termine della terza settimana di gestazione, l’epidermide inizia a svilupparsi a partire dall’ectoderma, lo stesso foglietto embrionale dal quale in seguito si formerà il cervello. Epidermide e cervello, hanno quindi un’origine comune, nascono insieme e rimarranno collegati per tutta la vita, mediante speciali messaggeri fisiologici denominati neuropeptidi. Attraverso le sottili terminazioni nervose presenti nell’epidermide, le esperienze sensoriali dell’individuo, vengono ogni istante trasferite al sistema nervoso centrale, per essere elaborate, interpretate e memorizzate come più o meno piacevoli. Allo stesso modo, la mente può modulare di volta in volta, il grado di reattività della cute, attraverso la produzione di speciali neuromediatori (es. VIP, sostanza P, encefaline, dopamina, endocannabinoidi, endovanilloidi, etc). L’epidermide umana, contiene milioni di recettori specifici per questi importanti messageri provenienti dal sistema nervoso centrale (es. recettori vanilloidi, recettori cannabinoidi, etc), grazie ai quali può scambiare informazioni biologiche con la centralina (sistema nervoso centrale), che coordina il tutto. Questo potrebbe spiegare come nelle cosiddette dermatiti da stress, una determinata esperienza traumtatica possa influenzare una risposta biologica riflessa. Ma se l’epidermide rappresenta la vera membrana sensoriale, il derma sottostante gli offre una preziosa impalcatura trofica e soprattutto difensiva. Nell’embrione, il derma origina dalla porzione dorso laterale del cosiddetto mesoderma parassiale. Pelle e sistema nervoso possono pertanto essere paragonati a due facce della stessa medaglia ed è per questo che quanto emerge dall’esame obiettivo, andrebbe interpretrato anche alla luce del cosiddetto “vissuto” del paziente, integrandolo quando necessario, con i tradizionali e preziosi esami di approfondimento diagnostico. Nei prossimi anni, una visione sempre più multidisciplinare e integrata della medicina (es. omeopatia, fiori di Bach, etc), riconoscerà al dermatologo moderno, tutta l’importanza del suo ruolo, senza più etichettarlo come “pomatologo” o semplice specialista d’organo.

papule, pustole e pomfi in dermatologia olistica

Ogni malattia della pelle presenta una o più lesioni elementari (analogia con le note musicali che compongono una melodia)

discipline olistiche e dermatologia sperimentale

Le lesioni elementari della pelle (es. macula, papula, pustola, vescicola, bolla, pomfo, eritema, squama, crosta, erosione, ulcera, atrofia, etc) possono essere paragonate alle note musicali (con sole 7 note, sono state composte tutte le melodie che oggi conosciamo) o persino alle lettere dell’alfabeto, con le quali si possono ottenere migliaia di combinazioni e sfumature possibili. Questo meraviglioso codice della natura, potrà in futuro diventare sempre più accessibile, integrando in modo olistico le più avanzate conoscenze scientifiche di dermatologia sperimentale (studio della pelle e degli annessi cutanei), biochimica (chimica della vita), neurofisiologia (studio dei network di interazione tra mente, pelle e cervello), epigenetica (studio delle interazioni tra fattori ambientali e patrimonio genetico), biofisica (studio di quei fenomeni biomedici non del tutto spiegabili in termini biochimici), embriologia umana (studio dell’evoluzione dei tessuti embrionali nel corso dell’ontogenesi), embriologia comparata (confronto tra i meccanismi di sviluppo negli esseri viventi nel corso della filogenesi) e istologia cutanea (studio della morfologia e del comportamento dei tessuti cutanei). In quelle patologie cutanee cronico recidivanti, in cui i farmaci tradizionali possono a volte non essere miracolosi, medico e paziente possono talora trovarsi davanti al bivio di dover scegliere tra rimedi tradizionali e alternativi, alla ricerca della soluzione migliore. In questa ricerca continua della medicina migliore, a volte ci si illude di sopperire a qualche incertezza della medicina accademica, rifugiandosi in altrettante incertezze dei rimedi alternativi. Al momento della visita medica, vengono spiegate al paziente le possibili cause del suo problema, illustrate eventuali indagini diagnostiche strumentali o di laboratorio da effettuare e le opzioni terapeutiche più utili per il suo caso, valutando come sempre eventuali rischi e benefici. Per il medico contemporaneo, lo studio delle cosiddette medicine alternative, diventa un’occasione per integrare la propria formazione scientifica con altrettante discipline mediche di tradizione millenaria, ancora oggi attualissime in popoli tecnologicamente avanzati come Cina (es. agopuntura, medicina tradizionale cinese, etc) e India (es. medicina ayurvedica). Probabilmente in un prossimo futuro, si arriverà a unificare la medicina, accorpando alla luce delle moderne scoperte scientifiche, esperienze e culture di più popoli e giungere a una medicina integrata e universale, senza dover ogni volta peregrinare tra medicine dominanti e altre considerate minori, a seconda del paese di riferimento. Un confronto multidisciplinare con esperti di diverse branche scientifiche e umanistiche, aprirà la strada a nuovi filoni di ricerca, fornendo qualche risposta in più a quelle domande rimaste finora in sospeso. Nel secolo scorso, vi era un po’ la tendenza a liquidare frettolosamente con la parola “stress” tutto ciò che non poteva essere spiegato in termini biochimici. Recenti studi di neurobiologia, stanno chiarendo con sempre maggior dettaglio, i pathway molecolari attraverso i quali alcuni neuromediatori (es. citochine, neurormoni, neuropeptidi, etc), permetterebbero alle emozioni di influenzare la pelle ed evocare su di essa, vere e proprie risposte biologiche (es. in determinate situazioni, la soglia del dolore a livello di cute e mucose, può variare anche in uno stesso individuo). Per fronteggiare situazioni nuove, inattese o di emergenza, genericamente indicate come “stress” ciascun individuo risponderà in base al proprio profilo caratteriale (es. temperamento, terreno costituzionale, etc), attivando in automatico una serie di adattamenti riflessi (es. lesioni elementari, nel caso di cute e mucose esterne). In alcune situazioni di forte stress, un’eccessiva paura della malattia, può talora renderne il decorso molto più tortuoso. Ad esempio, un semplice arrossamento del glande (provocato ad esempio da situazioni infiammatorie di frequente riscontro in dermatologia genitale come una balanopostite psoriasica, una balanite xerotica, una balanite irritativa o una balanite seborroica) può a volte scatenare in qualche paziente con sensi di colpa, una tale paura di aver contratto una malattia venerea (a volte fino alla dismorfofobia e alla venereofobia), da stravolgere il peso della componente emotiva sul decorso cronico recidivante della sua psoriasi. Dal momento che la pelle può rispondere ai vari stimoli ambientali (interni ed esterni), solo con un numero limitato di lesioni elementari (anche se in diversa combinazione tra loro), quasi sempre diventa impossibile per il medico, poter rispondere in maniera attendibile a richieste telefoniche sbrigative del tipo: «Dottore, mi sono uscite delle macche rosse sul viso, cosa potrebbe essere?». Macchie rosse al viso si possono riscontrare in diverse situazioni dermatologiche, apparentemente simili tra loro (es. dermatite seborroica, psoriasi, eczema da contatto, dermatite atopica, rosacea, tinea faciei, etc) e la visita dermatologica rimane per ora ancora l’unico strumento per poter giungere a una diagnosi attendibile e stabilire in base a essa, una terapia farmacologica mirata. Sia ben chiaro, i rimedi naturali, non devono intendersi come sostituti dei farmaci, ma solo come dei possibili alleati, che il medico può in alcuni casi prendere in considerazione tra le varie opzioni terapeutiche del caso, in affiancamento al trattamento farmacologico tradizionale.


la dermatologia olistica offre una visione del paziente a 360 gradi, in quanto tiene conto anche dell’eventuale componente emotiva della malattia