dermatologo a Salerno

Creme e cosmetici senza parabeni, silicone, paraffina e altri olii minerali

a cura del dermatologo Dott. Del Sorbo
riceve a SALERNO

Cosmetici “bìo” e creme senza parabeni, oli minerali, profumi e conservanti

In un periodo in cui la consapevolezza riguardo alla salute e al benessere si espande in maniera inarrestabile, non sorprende che il mondo della dermocosmesi stia vivendo una metamorfosi straordinaria. Questa evoluzione non è solo un riflesso delle nuove esigenze del paziente dermatologico, ma rappresenta anche un invito a riscoprire la bellezza autentica, in armonia con la salute della pelle. Le creme dermatologiche definite “biologiche”, caratterizzate dall’assenza di eccipienti chimici controversi come parabeni, petrolati, paraffine e siliconi, stanno guadagnando sempre più attenzione nel campo della dermatologia. Questo cambiamento di rotta riflette un desiderio sempre più forte di prendersi cura della propria pelle in modo etico e naturale, senza sacrificare l’efficacia dei dermocosmetici. Le formulazioni bio offrono una valida alternativa a chi vuole nutrire e proteggere la pelle con ingredienti di origine vegetale, coltivati secondo metodi sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

cosmetici bio senza parabeni e senza paraffina
Cosmetici biologici senza parabeni e altre sostanze sensibilizzanti

Nella maggior parte dei prodotti cosmetici (per esempio creme, lavande intime, bagnoschiuma, shampoo, balsami, lozioni, rossetti e altri prodotti per il benessere della persona) oltre al cosiddetto principio attivo, vi possono essere anche una serie di eccipienti impiegati allo scopo di conservare il prodotto nel tempo o di renderlo più gradevole. Alcune di queste sostanze, soprattutto quelle di origine sintetica, possono talora creare problemi alla pelle e quando non biodegradabili, possono arrecare danni all’ambiente in cui vengono sversati. Esistono in farmacia diverse linee dermatologiche che rispettano sia la pelle (cosmetici dermocompatibili) che l’ambiente (cosmetici ecocompatibili). È importante utilizzare cosmetici di buona qualità non solo per la skincare quotidiana del viso, ma anche per i prodotti topici applicati al cuoio capelluto e sul resto del corpo.

allergia ai parabeni nelle creme cosmetiche
Persino le creme più costose e di ottima qualità, possono talora provocare un eczema da contatto o una fotodermatite da contatto

Cosa sono i parabeni?

I parabeni sono composti chimici aromatici impiegati come conservanti nell’industria cosmetica. Questi additivi derivano dall’acido para idrossibenzoico, e svolgono un ruolo cruciale nel prevenire la proliferazione di microrganismi nei prodotti per la cura della pelle, dei capelli e delle unghie, garantendone la sicurezza e la durata. Nei cosmetici e nelle creme di ultima generazione sono sempre meno utilizzati (etichetta paraben free), in quanto sono sostanze sensibilizzanti in grado di determinare in alcune persone più predisposte, un vero e proprio eczema da contatto. La sensibilità della cute di questi pazienti nei confronti dei parabeni, ha portato a includere questa famiglia di sostanze nella lista degli apteni che vengono testati mediante le cosiddette prove allergiche cutanee (patch test serie standard con parabeni mix 16%). Per alcuni parabeni sintetici è stata descritta un’azione estrogeno simile e per questo motivo sono anche denominati xenoestrogeni. Alcuni parabeni sono stati infatti proposti come potenziali interferenti endocrini, a causa della loro azione simil estrogenica in grado di mimare gli ormoni normalmente prodotti dal corpo umano. Ciò sta spingendo molte aziende cosmetiche a ricercare conservanti più naturali e meno allergizzanti. Nell’etichetta delle creme dermatologiche, quando raramente presenti, sono riportati soprattutto sotto forma di methyl paraben o ethyl paraben. Nelle creme dermatologiche non vengono più utilizzati alcuni parabeni, tra cui propyl paraben, butyl paraben, pentyl paraben, benzyl paraben, isopropyl paraben, isobutyl paraben e fenyl paraben).

cosmetici senza parabeni e senza nichel
Per le persone con cute particolarmente sensibile esistono cosmetici, shampoo e altri appositi prodotti dermatologici delicati e paraben free, cioè privi di parabeni

Creme senza paraffina e petrolati

Paraffina e petrolati sono oli minerali ottenuti dal petrolio e utilizzati in molti prodotti di bellezza, dalle creme dermatologiche ai balsami per le labbra. La paraffina è un composto chimico che si presenta in forma liquida o solida, a seconda della sua formulazione. È un sottoprodotto della raffinazione del petrolio e viene spesso utilizzata per le sue proprietà emollienti e idratanti. I petrolati, come ad esempio la vaselina, sono miscele di idrocarburi di consistenza cerosa che formano sulla pelle una barriera protettiva, prevenendo in questo mofo la perdita di acqua transpidermica. Sia la paraffina che i petrolati creano una barriera idrofoba sulla pelle che aiuta a trattenere l’acqua epidermica, rendendoli ideali per pelli secche o disidratate. Sono infatti definiti idratanti passivi, poiché pur non apportando direttamente acqua, limitano la perdita di acqua transpepidermica. La paraffina e i petrolati conferiscono alle creme cosmetiche una consistenza liscia e setosa, migliorandone l’esperienza di applicazione. Essendo derivati dal petrolio, ci sono preoccupazioni ambientali legate alla loro produzione e sostenibilità. L’uso eccessivo di creme idrofobe a base di paraffine e petrolati possono ostacolare la fisiologica secrezione sebacea, contribuendo a problemi come acne e punti neri, specialmente nelle persone con pelle grassa o a tendenza acneica (azione comedogena). Alcune persone con pelle particolarmente sensibile possono sviluppare dermatite irritativa da contatto (DIC) con prodotti contenenti questi ingredienti. Alcuni petrolati possono formare un film occlusivo sulla pelle, interferendo con la traspirazione cutanea. Gli ingredienti cosmetici derivati dalla raffinazione del petrolio, sono spesso inquinanti ambientali in quanto non biodegradabili e alcuni di essi, a causa di possibili impurità presenti al loro interno, sono stati classificati dalla comunità europea come cancerogeni di classe 2. I fornitori dei derivati del petrolio destinati alla cosmetica, solitamente certificano che nei loro prodotti, le impurità sono al di sotto del 3%. In molte creme ecocompatibili e dermocompatibili, i derivati del petrolio, sono sostituiti da derivati vegetali. Le creme dermatologiche di ultima generazione utilizzano, quando possibile, alternative vegetali alla paraffina e ai petrolati, come ad esempio l’olio di cocco, il burro di karité e l’olio di argan. Sull’etichetta delle creme dermatologiche paraffine e petrolati le troviamo soprattutto all’inizio dell’INCI, sotto forma di olii minerali (mineral oils), paraffina liquida (paraffin) e vaselina (petrolatum). Se da una parte paraffina e petrolati nei prodotti cosmetici possono offrire idratazione e protezione, è importante considerare le potenziali reazioni cutanee e l’impatto ambientale. Le creme che non contengono paraffina e petrolati riportano a volte sulla confezione apposite diciture come ad esempio petroleum mineral oil free, paraffin free e petrolatum free. La chiave è sempre leggere le etichette e scegliere insieme al proprio dermatologo di riferimento prodotti che rispondano alle proprie esigenze, al proprio tipo di pelle e ai propri valori personali.

creme senza paraffina e petrolati
Paraffina e petrolati sono ampiamente utilizzati nelle creme dermatologiche per la loro azione occlusiva che consente al farmaco di rimanere per un tempo adeguato a contatto con la superficie cutanea

I cosmetici di qualità e i moderni cosmeceutici riportano la composizione sull’etichetta

Molti prodotti dermatologicamente testati sono reperibili non solo in farmacia, ma anche onlie, in erboristeria, in parafarmacia e nella grande distribuzione. Sulla confezione riportano la composizione secondo la nomenclatura INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). È fondamentale controllare la posizione delle sostanze sull’etichetta, poiché queste sono elencate in ordine decrescente di peso. Di conseguenza, una sostanza è presente in maggiore quantità in una crema o in un detergente quanto più alta è la sua posizione nell’elenco. Le sostanze presenti in tracce o comunque in quantità inferiore all’1%, non sempre sono riportate in etichetta. Una crema è dermocompatibile quando non contiene sostanze irritanti, sensibilizzanti, cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. Essa è anche ecocompatibile quando i suoi componenti non danneggiano la natura e l’ambiente e sono completamente biodegradabili. Oltre alla data di scadenza, sui cosmetici di qualità viene sempre riportato il PaO (period after opening), che indica il numero massimo di mesi, entro i quali il cosmetico deve essere utilizzato una volta aperto.

etichetta INCI dei cosmetici biologici senza paraffina
Gli ingredienti delle creme cosmetiche sono riportati in etichetta in ordine di peso, secondo la nomenclatura INCI

Quando una crema dermatologica può essere definita biologica?

Una crema può definirsi “bio” quando rispetta determinati criteri di naturalità e sostenibilità nella scelta degli ingredienti e nel processo produttivo. Solitamente contiene almeno il 95% di ingredienti di origine vegetale, derivanti da coltivazioni biologiche, senza l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti chimici. Questo garantisce che la crema sia priva di sostanze tossiche o irritanti per la pelle. Il restante 5% può essere composto da ingredienti minerali o acqua, ma devono comunque essere di qualità e purezza elevata, senza aggiunta di conservanti o profumi sintetici. Esistono criteri condivisi e diversi enti certificatori (tra cui AIAB, Demeter, Natrue, Cosmos, Ecocert, CCPB, ICEA) che regolano la cosmesi biologica. Questi enti si occupano di verificare che i prodotti cosmetici rispettino specifici standard di qualità e sostenibilità.

dermocosmetici biologici impiegati in dermatologia
I dermocosmetici biologici senza SLS, SLES, petrolati e siliconi

Sodio Lauril Solfato (SLS) e Sodio Lauril Etere Solfato (SLES)

Il Sodio Lauril Solfato (SLS) e il Sodio Lauril Etere Solfato (SLES) sono tensioattivi presenti in molti detergenti, shampoo, creme, sieri e dentifrici. Nei soggetti predisposti e a determinate concentrazioni, possono irritare cute e mucose. Sono tensioattivi ampiamente utilizzati nell’industria cosmetica per le loro proprietà schiumogene e detergenti. Tuttavia, nonostante la loro diffusa presenza in shampoo, bagnoschiuma e saponi, questi ingredienti possono causare problemi cutanei, specialmente in persone con pelle sensibile. Questi tensioattivi anionici sono noti per la loro capacità di rimuovere efficacemente sporco, grasso e impurità dalla pelle e dai capelli. Tuttavia, questa azione detergente aggressiva può portare a secchezza, irritazione e infiammazione, soprattutto in caso di uso prolungato o su pelle già compromessa. SLS e SLES possono danneggiare la barriera cutanea, alterando il pH della pelle, alterando il microbiota cutaneo e favorendo la perdita di idratazione dello strato corneo della pelle (TEWL).

cosmetici biologici senza SLES e senza sodio lauril solfato
Pelle sensibile e sodio lauril solfato

Creme dermatologiche senza silicone

Il silicone è un ingrediente molto utilizzato nei prodotti cosmetici moderni, ma il suo utilizzo è spesso discusso e controverso. Da una parte, i siliconi offrono numerosi vantaggi in termini di texture, applicazione e performance dei prodotti. Dall’altra, ci sono preoccupazioni riguardo ai potenziali effetti negativi sulla pelle e sull’ambiente, in quanto possono persistere nell’ambiente e causare danni agli ecosistemi acquatici. Alcuni siliconi cosmetici, pur conferendo al prodotto finito una certa gradevolezza cosmetica (non ungono e danno il tipico effetto seta), non sono affatto biodegradabili. I siliconi sono apprezzati per la loro capacità di rendere i prodotti più leggeri e setosi, migliorando la spalmabilità e l’applicazione. Inoltre, conferiscono una piacevole sensazione di morbidezza e scorrevolezza sulla pelle e sui capelli. Un altro vantaggio è la loro resistenza all’acqua, che li rende ideali per prodotti come creme solari e make-up waterproof. Inoltre, i siliconi creano una barriera protettiva sulla superficie della pelle, prevenendo la disidratazione e migliorando l’aspetto generale. Come accade per la paraffina e i petrolati, uno dei principali problemi di alcuni siliconi (per esempio dimethicone, cyclomethicone, cyclopentasiloxane) è la possibilità che possano ostruire i pori, impedendo la corretta traspirazione della pelle e contribuendo a problemi come acne e comedoni da ostruzione (acne da silicone).

creme senza silicone
Cosmetici senza silicone

Altre sostanze chimiche impiegati come eccipienti nelle creme dermatologiche

Alcuni emulsionanti derivati del polietilenglicole (noti anche con la sigla PEG) e dal polipropilenglicole (PPG) sono spesso presenti nelle creme e nei saponi e quando liberano ossido di etilene possono formare diossano. Molte essenze profumate, utilizzate in cosmetica per rendere il prodotto più gradevole, possono creare negli individui predisposti, eczema allergico da contatto o reazioni fototossiche. Negli ultimi anni, sempre meno cosmetici contengono formaldeide, dal momento che a determinate concentrazioni è considerata cancerogena per la specie umana. Stesso discorso vale per altre sostanze come il butilidrossitoluene (BHT) e il butilidrossianisolo (BHA). Un altra famiglia di composti chimici a cui prestare attenzione nei prodotti per la cura della pelle sono i cosiddetti PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche). Servono a conferire proprietà idrorepellenti e resistenza all’acqua ad alcuni cosmeceutici, come ad esempio le creme ad alto fattore di protezione solare waterproof (impermeabili all’acqua per periodi anche prolungati) e water resistant (resistenti all’acqua per periodi non troppo lunghi). Rivestono particolare attenzione l’acido perfluoroottansulfonico (PFOS) e l’acido perfluoroottanoico (PFOA). Per quanto riguarda invece l’uso prolungato di deodoranti a base di alluminio potrebbe essere tossico per la possibile interazione dei sali di alluminio in essi contenuti, con il DNA cellulare. Esistono migliaia di essenze profumate impiegate in cosmesi, che per la bassissima concentrazione con cui vengono impiegate nelle creme, vengono solitamente riportate come ultimo componente dell’etichetta, con il nome INCI «parfum», che così riportato non consente di risalire all’essenza impiegata. Negli individui predisposti, anche piccole tracce di essenze profumate, possono scatenare importanti reazioni da contatto. In questi soggetti, la serie profumi dei patch test, consente di testare sulla cute del paziente, le principali essenze profumate impiegate dall’industria cosmetica (per esempio limonene, geraniolo, eugenolo). Il numero di sostanze presenti nei cosmetici e in grado di scatenare un eczema da contatto è in continuo aumento e riguarda oltre ai profumi, una lunghissima serie di sostanze (per esempio nickel, imidazolidinyl urea, parabeni, cocamide dea, cocamide mea, fenossietanolo, metildibromoglutaronitrile, triclosan, alcuni coloranti, etc). A volte il nome della sostanza chimica, può essere indicato con la sigla anziché con il nome internazionale INCI (per esempio il sodio laurilsolfato è anche riportato come E487, mentre il petrolatum è riportato con la sigla E905b). In teoria, un buon prodotto, dovrebbe contenere pochi eccipienti oltre al principio attivo. In dermatologia sono molto utilizzati alcuni olii naturali a base di vitamina E al 100%, che non necessitano di additivi e sono allo stesso tempo dermocompatibili, ecocompatibili e cruelty free. I dermocosmetici di nuova generazione vengono preparati a partire da materie prime di buona qualità, evitando quando possibile il ricorso a sostanze nocive, o che rientrano nell’elenco dei cosiddetti perturbatori endocrini, sostanze in grado di comportarsi come agonisti o antagonisti dei recettori ormonali. Termini come perturbatori endocrini, disruttori e interferenti endocrini (endocrine disruptors) sono apparsi solo di recente nella letteratura scientifica, e la lista delle possibili sostanze sospette (per esempio parabeni, perfluorati, zinco piritione, fitoestrogeni, butylphenyl methylpropional, ftalati, alchilfenoli, derivati del benzene) sta diventando sempre più vasta.

perturbatori endocrini nei prodotti cosmetici
In dermatologia sperimentale vi è molta attenzione alla presenza di perturbatori endocrini nei dermocosmetici

Dal 2013 tutti i dermocosmetici venduti in Europa sono cruelty free, nel senso che non vengono più testati sugli animali

In farmacia esistono linee dermatologiche interamente di origine vegetale (cosmetici omeocompatibili o biologici), che spesso contengono pochissimi eccipienti oltre al principio attivo e sono testate per tantissime sostanze, tra cui nichel, profumi, parabeni, petrolatum, paraffine e siliconi. Un cosmetico omeocompatibile per essere anche etico (cosmETICO), dovrebbe essere contemporaneamente dermocompatibile, ecocompatibile e cruelty free (senza crudeltà), cioè non testato sugli animali e con ingredienti che non derivino da sfruttamento o uccisione di animali (es. placenta, acido ialuronico, collagene, elastina, etc). Dall’11 marzo 2013 è vietata in Europa la vendita di prodotti cosmetici testati su animali. La maggior parte dei prodotti attualmente in circolazione sono sicuri e dermatologicamente testati. Alcune sostanze ingiustamente criminalizzate, possono essere sensibilizzanti per alcune persone predisposte ed essere totalmente innocue per altre. In caso di dubbi, consultare il proprio dermatologo, in modo da poter avere indicazioni sempre aggiornate, attendibili e soprattutto personalizzate per il proprio tipo di pelle. Il progresso della chimica industriale sta creando un crescente bisogno di dermocosmetici, attraverso un neuromarketing visivo (coloranti), tattile (siliconi) e olfattivo (profumi), che fa percepire i sintetici derivati industriali del petrolio come piacevoli prodotti per il benessere della persona, richiamando in maniera artificiosa il mondo naturale “ecobìo”, e creando una dipendenza quotidiana verso tale bisogno. I dermocosmetici naturali vengono preparati con materie prime di buona qualità, e non “soffocano” la pelle con gli scarti industriali del petrolio. Occorre però fare attenzione alle tante eco-bufale che oggi ruotano intorno all’argomento cosmesi, evitando estremismi, in quanto persino termini alla moda come naturale, sostenibile, eco-friendly, carbon free, ecobio, inclusivo, impatto zero, vegan e green, possono talora alimentare propaganda e speculazione di un finto ambientalismo (greenwashing), ennesimo modello di business aggressivo che fa leva sui sensi di colpa dell’essere umano, offrendo una finta sicurezza in cambio del più grande dono concesso all’essere umano: il libero arbitrio.

creme cruelty free per una skin care biologica e naturale
Tutti i cosmetici venduti in Europa sono cruelty free

👨🏼‍⚕️ IL DERMATOLOGO RISPONDE 👨🏼‍⚕️

Riporto qui alcuni dei quesiti più comuni che mi vengono posti su creme e dermocosmetici biologici

👩 MARIA 👩: l’anno scorso ho comprato una crema solare con fattore di protezione 50+, e mi sono trovata molto bene, nel senso che mi sono abbronzata senza avere scottature. Mi chiedo se sia possibile continuare a utilizzare la parte rimanente di questa ottima crema, o se, dopo un anno, sia ormai scaduta. Grazie.

👨🏼‍⚕️ DOTT DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: sono contento che si sia trovata bene con la crema dello scorso anno. È importante sapere che i prodotti dermocosmetici hanno un tempo di apertura variabile, che va dai 6 ai 12 mesi (indicato come PaO, ovvero “Period after Opening”). Dopo questo periodo, non può essere garantita né l’efficacia né la tollerabilità del prodotto. Anche se la crema dello scorso hanno è stata conservata correttamente, a distanza di così tanto tempo non può essere garantita l’efficacia del fattore di protezione solare 50+. Pertanto, le consiglio di acquistare una confezione nuova per garantire la massima protezione.


👨 GIOVANNI 👨: sono entrato in un negozio bìo e mi sono trovato di fronte a una miriade di detergenti e creme naturali che proclamavano con orgoglio di essere “senza paraffina” e altri oli minerali. Ma mi sorge spontanea una domanda: se molti prodotti farmaceutici, alcuni dei quali sono persino raccomandati da voi dermatologi, contengono paraffina, perché questa sostanza è così frequentemente presente al primo posto dell’INCI? Non è forse contraddittorio che, mentre ci viene suggerito di optare per soluzioni naturali, i prodotti più comuni continuino a includere ingredienti derivati dal petrolio?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨: la paraffina liquida è uno degli eccipienti più comuni nei prodotti dermocosmetici e nei farmaci in crema. La sua azione occlusiva permette ai principi attivi, come cortisonici, antibiotici e antimicotici, di rimanere a contatto con la pelle per un tempo sufficiente, favorendo l’assorbimento e prevenendo l’evaporazione. Questo la rende fondamentale nelle creme più grasse destinate a veicolare principi attivi. Per alcuni farmaci l’azione occlusiva della paraffina è vantaggiosa, soprattutto per quelle creme che devono essere utilizzate per brevi periodi. Ad esempio, in una crema cortisonica, la paraffina facilita l’assorbimento del principio attivo attraverso la superficie cutanea. Tuttavia, per i prodotti destinati all’uso quotidiano, come le creme idratanti o gli shampoo frequenti, è preferibile optare per dermocosmetici più naturali, privi di paraffina. L’uso prolungato di oli minerali può risultare infatti meno vantaggioso. Nelle creme lenitive, ingredienti naturali come la glicerina o l’olio di cocco possono rappresentare valide opzioni. Molto dipende anche dal tipo di pelle. Per qualsiasi dubbio o chiarimento, contatti il suo dermatologo di riferimento, per una visita accurata della pelle.


👨 PAOLO 👨: dal momento che ovunque si parla di prodotti biologici, che senso ha oggi l’utilizzo delle creme sintetiche?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: deve considerare che non tutti i rimedi naturali sono innocui, così come non tutti quelli sintetici devono essere evitati. In effetti, ci sono situazioni in cui i prodotti di sintesi offrono un’azione più rapida rispetto a quelli biologici. Prendiamo ad esempio gli steroidi di sintesi presenti nelle creme cortisoniche: questi farmaci agiscono molto più rapidamente rispetto alle creme naturali dal cosiddetto effetto “cortison-like”. In caso di emergenza, la rapidità del cortisone sintetico lo rende un farmaco di prima scelta, mentre i lenitivi naturali si rivelano più utili quando si tratta di zone delicate, per trattamenti prolungati, quando il cortisone è controindicato e più in generale quando non ci troviamo in una situazione critica.


👩 ANNA 👩: quali sono i principali benefici delle creme bìo rispetto a quelle chimiche?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: le creme bìo sono formulate con ingredienti naturali e privi di sostanze chimiche aggressive. I principali benefici includono una minore probabilità di irritazioni cutanee, poiché gli ingredienti biologici tendono a essere più delicati sulla pelle. Inoltre, molti di questi prodotti sono privi di parabeni, profumi sintetici e coloranti, il che li rende ideali per le pelli sensibili. Infine, l’uso di ingredienti e imballaggi biodegradabili risulta meno inquinante per l’ambiente.


👩 MONICA 👩: i dermocosmetici biologici possono sostituire completamente i trattamenti dermatologici?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: no. Le cure dermatologiche si fondano su un principio fondamentale: l’impiego del prodotto più efficace e meglio tollerato. Quando possibile, si predilige l’uso di soluzioni naturali, che rispettano la delicatezza della pelle. Tuttavia, in situazioni in cui è necessario ricorrere a farmaci, non esitiamo a farlo. I farmaci rivestono un ruolo cruciale nella cura della pelle e, in circostanze di emergenza, possono persino salvare vite. È importante riconoscere che, sebbene possano presentare effetti collaterali, la loro utilità è indiscutibile. Nessun medico è contrario all’uso di farmaci; piuttosto, siamo contrari all’abuso e all’uso improprio di queste preziose risorse. Soprattutto in presenza di malattie della pelle è fondamentale evitare terapie “fai da te” e l’uso eccessivo di farmaci. Per curare una problematica dermatologica spesso utilizziamo una combinazione di farmaci di sintesi e prodotti naturali, a seconda del tipo di pelle. Questa sinergia permette di sfruttare i benefici di entrambi gli approcci, senza che l’uno escluda l’altro. In questo modo, possiamo personalizzare il trattamento per ottenere i migliori risultati per ogni paziente. Solo attraverso un utilizzo ponderato e responsabile possiamo garantire il massimo beneficio per la nostra pelle, preservandone nel tempo salute e bellezza.


👨 LUCA 👨: ho 55 anni e ho deciso di acquistare una crema antietà completamente naturale, arricchita con vitamina A e oli essenziali. Nonostante il bollino verde mi desse l’idea di sicurezza e efficacia, ho dovuto interrompere immediatamente il trattamento. La mia pelle si è subito arrossata e ha iniziato a bruciare. Come è possibile che una reazione così intensa si verifichi con un prodotto bio?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: la sua esperienza conferma che persino i prodotti naturali possono, in alcuni casi, causare reazioni avverse. Questo è particolarmente vero per i prodotti che contengono ingredienti potenti, come la vitamina A e oli essenziali noti per la loro possibile azione fotosensibilizzante. Per fornirle un consiglio più preciso, sarebbe utile avere la composizione completa del prodotto che ha acquistato. Chi ha la pelle particolarmente sensibile può a volte reagire in maniera eccessiva a ingredienti che normalmente sono ben tollerati dalla maggior parte delle persone. Le consiglio pertanto di interrompere l’uso di questa crema e consultare un dermatologo per identificare la causa esatta della sua reazione e trovare insieme a lui un trattamento appropriato per il suo tipo di pelle. In attesa della visita dermatologica può intanto applicare un prodotto lenitivo e idratante, quantomeno per alleviare il bruciore cutaneo. Resto a sua disposizione per una visita dermatologica qui a Salerno qualora il problema dovesse ancora persistere o ripresentarsi. Intanto le auguro una buona giornata.


👩 BEATRICE 👩: utilizzo da molti anni una crema di bellezza di un marchio noto nel settore della profumeria e mi trovo molto bene. Quasi tutti i prodotti della mia routine di skincare quotidiana provengono da questa marca. Tuttavia, mia figlia ha scoperto tramite un’app del suo telefono che questo marchio non è biologico, in quanto contiene paraffina e silicone. Inoltre, ho notato che uno degli ingredienti è indicato con la sigla BHA e l’app me lo segnala in rosso. Quando ho chiesto informazioni in profumeria, non sono riusciti a fornirmi spiegazioni dettagliate, rassicurandomi però che si tratta di un marchio di alta qualità presente in commercio da oltre 20 anni. Può chiarirmi se l’uso di questi ingredienti possa influire sulla mia salute o sulla qualità dei prodotti che utilizzo?

👨🏼‍⚕️ DOTT. DEL SORBO 👨🏼‍⚕️: gentile Beatrice, la sua preoccupazione riguardo agli ingredienti dei prodotti di bellezza è del tutto comprensibile. Analizziamo insieme alcuni dei componenti da lei menzionati. La paraffina è una sostanza derivata dal petrolio, utilizzata nei cosmetici per la sua capacità di formare una sottile patina sulla pelle. Questa barriera invisibile può aiutare a trattenere l’umidità, ma può anche ostruire i pori, rendendola potenzialmente problematica per chi ha la pelle sensibile o soggetta a imperfezioni. Inoltre, la paraffina non è biodegradabile e può avere un impatto negativo sull’ambiente. Nonostante ciò, è un ingrediente comune nell'industria cosmetica e viene utilizzato anche da marchi di alta qualità. I siliconi sono frequentemente impiegati per migliorare la texture dei prodotti, rendendoli più lisci e facili da applicare. Anche se alcuni siliconi possono avere un effetto occlusivo, non tutti sono uguali; alcuni possono essere più leggeri e meno problematici per la pelle. Il butilidrossianisolo (BHA) è un conservante e antiossidante che si trova in molti cosmetici. Sebbene ci siano preoccupazioni riguardo a potenziali effetti negativi sulla salute, le quantità utilizzate nei prodotti cosmetici sono generalmente considerate sicure dalle autorità competenti. Se attualmente si trova bene con i prodotti che utilizza e non ha mai riscontrato reazioni avverse, potrebbe non essere necessario cambiare la sua routine. Tuttavia, se è interessata a esplorare opzioni più naturali o biologiche, potrebbe essere utile cercare prodotti privi di paraffina, siliconi e BHA. Le consiglio di discutere le sue preferenze con il suo dermatologo durante la prossima visita, in modo da poter pianificare una beauty routine personalizzata che si adatti alle sue esigenze e soprattutto al suo tipo di pelle.