Dermatologo Dott. Del Sorbo

Micosi della pelle e delle unghie

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO

Le micosi della pelle: come riconoscerle

Le MICOSI sono infezioni associate alla presenza di funghi microscopici denominati miceti. Questi microrganismi sono classificati in diversi gruppi (es. dermatofiti, lieviti, muffe, etc) e possono colonizzare la pelle (es: dermatofizia), i capelli (tigna), le unghie (onicomicosi) e le aree genitali (es: infezioni da candida albicans). Possiamo riscontrare alcuni miceti nella normale flora microbica stanziale nota come microbioma cutaneo. Al momento della visita dermatologica le micosi presentano un aspetto piuttosto tipico, che ne permette in pochi minuti la diagnosi clinica. Nei casi dubbi, il dermatologo può prelevare del materiale biologico dalle zone sospette, per osservarlo successivamente al microscopio (esame microscopico miceti) o per seminarlo su piastra di Sabouraud (esame colturale candida). Una volta identificato il tipo di fungo, lo specialista può programmare una terapia antimicotica specifica per l’agente responsabile.

I DERMATOFITI (es: trichophyton rubrum, epidermophyton floccosum, microsporum canis, etc), si nutrono di cheratina e provocano sulla cute delle caratteristiche macule a coccarda, a bordi netti e a evoluzione centrifuga (tigna). Alcuni di questi possono infettare il cuoio capelluto (tinea capitis), il viso (tinea faciei), il tronco (tinea corporis), le mani (tinea manum), i piedi (tinea pedis o piede d’atleta), le pieghe inguinali (tinea cruris) e le unghie (tinea unguium). Nel 2020 è stata descritta la cosiddetta tigna da mascherina o mask tinea favorita dal microambiente caldo umido creato sul viso da uso prolungato di mascherine protettive. Le micosi della pelle associate alle presenza di funghi appartenenti ai dermatofiti prendono il nome di dermatofitosi cutanee.

I LIEVITI (es: candida albicans) si localizzano invece nelle zone caldo umide (cavo orale, ascelle, pieghe sottomammarie, spazi tra le dita, distretto anogenitale). Malassetia furfur è un lievito che predilige le aree seborroiche e causa nei soggetti predisposti dermatosi come la pitiriasi versicolor (il comune fungo di mare), la dermatite seborroica e la follicolite pitirosporica. Molti lieviti sono normalmente già presenti sulla cute di tutti noi e convivono per anni in maniera pacifica, senza arrecarci danni. In alcuni casi, un calo temporaneo delle difese immunitarie o cure farmacologiche protratte, possono interrompere la pacifica convivenza con questi microrganismi e scatenare una patologia. La candida albicans può provocare problemi agli angoli della bocca (boccheruola), alle labbra (cheilite da candida), al cavo orale (mughetto), ai genitali femminili (vulvovaginite da candida), ai genitali maschili (balanopostite da candida) e alle unghie (onissi e perionissi da candida). Anche in questi casi l’esame colturale (tampone) può essere utile per identificare il microrganismo responsabile.

micosi o fungo della pelle

Nella figura in alto è rappresentata una tinea corporis, mentre in basso una tinea pedis (piede d’atleta)

micosi della pelle

Alcune MUFFE (es: scopulariopsis brevicaulis) possono scatenare talora la delle micosi, ma la diagnosi clinica e di laboratorio, consentono una volta identificato il ceppo, di trattare adeguatamente l’infezione. A livello delle pieghe cutanee, alcune muffe, lieviti e dermatofiti possono talora creare una micosi a partire da una semplice intertrigine.

Per l’esame microscopico il dermatologo preleva tramite un vetrino le squame, i peli, i capelli o i frammenti ungueali sospetti, macerandoli per circa 1 ora con idrossido di potassio e clorallattofenolo, per l’identificazione delle spore e delle ife micetiche al microscopio ottico. L’esame colturale invece prevede l’inclusione del materiale prelevato su speciali terreni di coltura, in grado di far sviluppare i lieviti in colonie secondo una morfologia specifica per il tipo di microrganismo in questione.

esame microscopico miceti MIC MIC

Esame microscopico miceti eseguito con vetrino, in basso è rappresentata una pitiriasi versicolor (fungo di mare)

pitiriasi versicolor o fungo di mare

Oltre all’esame microscopico e al tampone, il dermatologo dispone di una speciale lampada a ultravioletto lungo (lampada di Wood) in grado di rilevare la tipica fluorescenza giallo oro della malassetia, la fluorescenza verdastra dei dermatofiti, per differenziare queste patologie, da altre dermatosi non causate da miceti (per esempio fluorescenza bianco latte della vitiligine, fluorescenza rosso corallo dell’eritrasma). Persino in alcuni casi di forfora persistente può essere implicato un fungo (es: ruolo della Malassetia furfur nella dermatite seborroica). In assenza di terapia antimicotica, l’abuso di creme al cortisone può a volte far allargare la chiazza e creare persino un miglioramento temporaneo e apparente, fenomeno descritto nel 1968 come tigna incognita dai dermatologi inglesi Francis Adrian Ive e Ronald Marks.

La frequenza delle micosi cutanee è aumentata sensibilmente negli ultimi decenni, mentre l’incidenza delle infezioni batteriche è diminuita. Oltre alle comuni micosi cutanee superficiali, occorre considerare anche varianti cliniche meno frequenti, come le micosi sottocutanee, le micosi profonde e le micosi sistemiche (tra cui il micetoma, la cromomicosi o cromoblastomicosi, la feoifomicosi, la lobomicosi cutanea o lacaziosi, le zigomicosi o ficomicosi o mucormucosi, la blastomicosi nordamericana o malattia di Gilchrist, la blastomicosi europea o malattia di Busse Buschke, la blastomicosi foruncolosa del Castellani, la cromoblastomicosi, la sporotricosi cutaneo linfatica, la malattia di Posada o febbre della Valle di San Gioacchino o coccidiomicosi cutanea, l’istoplasmosi cutanea disseminata a grandi forme o istoplasmosi africana, l’istoplasmosi americana a piccole forme o malattia di Darling, l’aspergillosi cutanea, l’adiaspiromicosi o aplomicosi, la penicilliosi cutanea o talaromicosi, la criptococcosi cutanea, la pneumocistosi cutanea, la fusariosi cutanea, la basidiobolomicosi sottocutanea, la conidiobolomicosi sottocutanea o rinoficomicosi, la rinosporidiosi, la paracoccidioidomicosi cutanea o blastomicosi sudamericana e la malattia di Lutz Splendore Almeida). La cosiddetta tigna dei lottatori, anche nota come tinea gladiatorum, fu descritta nel 1992 dai dermatologi americani Bernard Cohen e Christopher Schmidt e si associa alla presenza di dermatofiti, in particolare Trichophyton tonsurans.

TERAPIA: in base al tipo di micosi e soprattutto all’agente responsabile sono attualmente disponibili antimicotici per via orale e per via locale (creme, spray, mousse, smalti ungueali, lozioni, polveri, detergenti e shampoo).

tinea corporis micosi
Tinea corporis (tigna) in un bambino, in seguito a infezione da Microsporum canis (dermatofita)
La stessa infezione era presente nel cucciolo con cui giocava