Dermatologo Dott. Del Sorbo

Tocotrienoli in dermatologia

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO
TOCOTRIENOLI E FITOTOCOTRIENOLI
Tocotrienoli e tocoferoli sono molecole liposolubili denominate tocoli o tococromanoli e impiegate in molte branche della dermatologia (es. dermatologia genitale, dermatologia allergologica, tricologia, dermatologia cosmetica, fotodermatologia, dermatologia del cavo orale, dermatologia pediatrica, terapia del prurito, etc) sia per uso topico che per via sistemica e sono indicate genericamente con il termine di vitamina E. I benefici dei tocoferoli furono descritti già nel 1922 dall’embriologo californiano Herbert McLean Evans e dai suoi colleghi Katherine Scott Bishop e George Washington Corner. Queste molecole sono in grado di prevenire la morte fetale nel ratto (dal greco τόκος = nascita e φέρειν = portare avanti) e furono inizialmente denominate fattore X e solo dal 1927 in medicina si iniziò a parlare di vitamina E. Negli stessi anni venivano scoperti i tocotrienoli, molecole identiche ai tocoferoli, a eccezione dei tre doppi legami indicati in figura. Inizialmente si pensava a un nuovo tipo di vitamina (vitamina T) fino al 1934, quando fu chiarita la duplice natura della vitamina E, come tocoferoli e tocotrienoli. La formula chimica del tocoferolo alfa fu descritta nel 1938 da Erhard Fernholz. Tocotrienoli e tocoferoli sono dunque entrambi classi di sostanze appartenenti alla superfamiglia della vitamina E. Nel 1947 fu identificato il tocoferolo delta e descritto accuratamente in un lavoro dei Dr. Stern, Robeson, Weisler e Baxter. Nel 1966 fu descritto presso l’Università di Liverpool, il tocotrienolo delta, a opera dei Dr. Whittle, Dunphy e Pennock che lo isolarono dal lattice della pianta della gomma (Hevea brasiliensis). Nel 1968 si comprese l’importanza della vitamina E per la salute dell’uomo e nel 1977 furono identificate diverse sindromi derivanti dalla carenza di queste preziose sostanze. In uno studio effettuato presso l’Università di Hong Kong nel 2009, è stato ipotizzato il possibile ruolo protettivo dei tocotrienoli gamma nella fotocarcinogenesi dermatologica.

DOVE SI TROVANO I TOCOTRIENOLI

I tocotrienoli e i tocoferoli, sono potenti antiossidanti, ma al contempo sono molecole molto delicate e poco stabili, in quanto facilmente degradati dall’ossigeno e dai raggi ultravioletti. I tocoferoli introdotti con la dieta, sono assorbiti nel tratto gastrointestinale, grazie all’attività di speciali proteine denominate tocopherol binding proteins e sono eliminati dall’organismo attraverso le feci (come tocoidrochinoni e tocoferilidrochinoni) e le urine (come acido tocoferonico). Tocotrienoli e tocoferoli sono contenuti nei cereali, nella frutta, nella parte lipidica dei semi e negli olii vegetali (es. olio di palma non trattato, olio di semi di soya, olio di germe di grano, olio di mandorle dolci, olio di cocco, olio di semi di kiwi, etc). Gli estratti della pianta nana della Florida (serenoa repens o saw palmetto) contengono grosse quantità di tocotrienoli e vengono talora utilizzati come coadiuvanti della terapia farmacologica per la calvizie maschile. Essendo molecole liposolubili, esse si accumulano come riserva in alcuni organi interni (soprattutto nel fegato), pertanto veri e propri stati di carenza, sono stati descritti molto raramente solo nei pazienti affetti da malassorbimento, abetalipoproteinemia o in individui con abitudini alimentari particolari. L’uomo, contrariamente alle piante e ad alcuni tipi di alghe, non è in grado di sintetizzare tocotrienoli e tocoferoli e li deve pertanto assumere con l’alimentazione. I cibi cotti o conservati, contengono minori quantità di vitamina E utile, rispetto ai prodotti freschi. A seconda del grado di metilazione del loro anello aromatico (anello cromanossilico), sia i tocoferoli che i tocotrienoli presenti in natura, sono stati suddivisi in 4 gruppi, denominati rispettivamente alfa, beta, gamma e delta (foto). L’azione antiossidante è dovuta alla loro capacità di cedere un atomo di idrogeno ai radicali liberi che si formano nei processi infiammatori (attività antinfiammatoria). L’attività antiossidante è massima per i tocotrienoli e i tocoferoli di tipo alfa, per la presenza di 3 radicali metilici e via via meno importante per le forme beta, gamma (due radicali metilici) e delta (un solo radicale metilico). Paradossalmente, la stabilità dei tocoferoli e dei tocotrienoli negli alimenti è invece maggiore per quelli con pochi radicali metilici. Per cui si riscontra una buona attività antiossidante nei tocotrienoli e nei tocoferoli di tipo alfa e una buona stabilità dei tocoferoli e tocotrienoli delta. Gli integratori di tocotrienoli e tocoferoli, riportano solitamente la quantità totale di queste sostanze, con la dicitura vitamina E. Il rapporto (beta + gamma) / alfa à stato proposto come possibile strumento per valutare la potenza antiossidante di un alimento o di un integratore contentente tocotrienoli e andrebbe mantenuto tendenzialmente basso (quando occorre maggiore azione antiossidante) o un po’ più alto in caso sia richiesta una maggiore stabilità, a discapito però della potenza antiossidante. Dal momento che la stabilità di queste molecole può essere migliorata con l’aggiunta di altri antiossidanti naturali (possibile azione sinergica esercitata da sostanze come ubiquinone detto anche coenzima Q10, licopene, luteina, astaxantina, acido lipoico, etc) sono state recentemente rivalutate le proprietà delle isoforme beta, gamma e soprattutto delta (un tempo difficili da stabilizzare). Nei processi infiammatori cutanei, i tocotrienoli sono in grado di ridurre i livelli di prostaglandina PGE2 (inibizione della ciclossigenasi COX2), di ossido nitrico (attività sulla ossido nitrico sintetasi iNOS) e di citochine proinfiammatorie (es. IL1, IL4, IL6, IL8, etc) nel cheratinocita. Nonostante i tocotrienoli siano noti da moltissimi anni, stanno oggi assumendo sempre maggiore importanza, grazie alla possibilità di poterli rendere più stabili e quindi maggiormente biodisponibili rispetto al passato. La presenza di tre doppi legami nella catena isoprenoide laterale (unica differenza biochimica con i tocoferoli) li rende rispetto a questi ultimi maggiormente capaci di attraversare le membrane biologiche e di svolgere una buona attività di scavanger di radicali liberi, sebbene proprio questi doppi legami rappresentano il tallone di Achille della molecola in termini di stabilità.

tocoferolo alfa beta gamma e delta

Tocoferoli (foto in alto) e tocotrienoli (foto in basso) differiscono unicamente per la presenza di 3 doppi legami

la foto rappresenta le 4 isoforme del tocotrienolo alfa beta gamma e delta

TOCOTRIENOLI TOPICI E SISTEMICI IN DERMATOLOGIA

In dermatologia si utilizzano da diversi anni, integratori, stick, olii, lipogel, creme, paste, spray orali, ovuli vaginali, lozioni tricologiche, salviette emollienti, detergenti e shampoo a base di vitamina E. L’interesse per i tocotrienoli in dermatologia è tuttavia crescente in questi ultimi anni, man mano che si riescono a ottenere forme più stabili. Grazie alla loro azione antiossidante, i tocotrienoli sono spesso presenti in alcuni cosmetici utilizzati per la skincare della pelle del viso, soprattutto in struccanti, maschere, sieri e creme dermoestetiche. L’olio di palma ad esempio contiene discrete quantità di fitotocotrienoli (soprattutto tocotrienoli di tipo gamma e alfa) con una buona quantità di tocotrienoli delta, questi ultimi ritenuti più preziosi in dermatologia sperimentale, in quanto maggiormente stabili, grazie all’unico radicale metilico sull’anello cromanossilico. I tocotrienoli delta sono contenuti in grandi quantità in una pianta brasiliana (Bixa orellana o red annatto plant), che contiene anche tocotrienoli gamma, ma non tocoferoli. L’olio di riso, pur non contenendo tocotrienoli di tipo delta (contenuti invece nell’olio di palma e di mais), rimane una buona fonte di tocotrienoli beta e alfa. L’olio di oliva, di sesamo e di girasole, contengono essenzialmente tocoferoli, utili stabilizzatori se utilizzati in sinergia con i tocotrienoli. Lo studio dei tocotrienoli sembra molto promettente in dermatologia sperimentale, per la capacità antiossidante di queste sostanze, diverse decine di volte superiore a quella dei tocoferoli, capacità al momento teorica e non sempre spendibile sul piano pratico, dal momento che la presenza dei 3 doppi legami nella catena isoprenoide, se da una parte potenzia l’attività antiossidante, dall’altra rende la sostanza meno stabile rispetto ai ben noti tocoferoli. In presenza di tocotrienoli topici o introdotti per via sistemica, la pelle distingue i tocotrienoli dai tocoferoli, accumulando nell’epidermide soprattutto i primi, che attraversano meglio le membrane grazie alla presenza dei 3 doppi legami nella catena isoprenoide laterale. Sarebbe auspicabile che i moderni integratori a base di fitotocotrienoli (nutraceutici), così come i prodotti topici contenenti tocotrienoli (cosmeceutici) riportassero nella composizione oltre alla quantità totale di vitamina E, anche la quantità relativa di tocoferoli e tocotrienoli alfa, beta, gamma e delta. I tocotrienoli possono essere talora associati alle terapie tradizionali per l’alopecia androgenetica (AGA) a base di minoxidil topico e finasteride sistemica, ricordando però che al momento i suddetti farmaci (minoxidil e finasteride) rappresentano ancora il punto cardine della terapia farmacologica dell’AGA. Al momento della visita specialistica, sarà il dermatologo a valutare l’eventuale integrazione della terapia medica, con rimedi non farmacologici di nuova generazione come i polifenoli, la vitamina D, i tocotrienoli, i fitosteroli e la melatonina.