Dermatologo Dott. Del Sorbo

Tinea capitis

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO
La tigna del cuoio capelluto
La tinea capitis o tigna è una micosi del cuoio capelluto dovuta ai dermatofiti, un genere di funghi cheratinofili (amanti della cheratina), che parassitano lo strato corneo della pelle e dei suoi annessi (es. unghie, capelli, etc).

Cenni storici sulla tinea corporis

La tigna capitis fu già descritta intorno all’anno 30 d.C. dal medico romano Aulo Cornelio Celso, che la descrisse nel suo trattato De Re Medicina, come infezione suppurativa del cuoio capelluto. Attualmente la variante suppurativa di tinea capitis, viene ancora indicata con il nome di kerion Celsi. Il termine tinea invece fu coniato nel medioevo, in quanto si attribuiva la malattia alle larve degli insetti che parassitano il legno e i tessuti. Il primo a isolare ife di miceti dalle croste di tinea capitis, fu il medico polacco Robert Remak nel 1837. Già 2 anni prima il biologo lombardo Agostino Bassi, aveva identificato un micete come responsabile di una malattia nel baco da seta (mal calcino). La tinea fu descritta in quegli anni in modo molto accurato dal medico tedesco Johann Lukas Schönlein e dal medico ungherese David Gruby. Nel 1894, il dermatologo francese Raymond Jacques Adrien Sabouraud, descrisse accuratamente nella sua opera Les trichophyties humanies, le varie specie di miceti in grado di generare una tigna nell’uomo. Nel 1968 i dermatologi inglesi Francis Adrian Ive e Ronald Marks definirono tigna incognita i quadri clinici di tinea falsati dall’applicazione di creme al cortisone. Attualmente è noto che le tigne possono essere causate da dermatofiti antropofili (uomo), zoofili (animali) e geofili (ambiente).

tinea capitis

Immagini di tinea capitis (foto in alto) e di alopecia areata del cuoio capelluto (foto in basso)

alopecia

La tigna del cuoio capelluto è più frequente in età pediatrica, è contagiosa e si presenta con caratteristiche cliniche diverse, a seconda del tipo di dermatofita responsabile. Non sempre le tigne del cuoio capelluto sono dovute a un’infezione da animali, ma in presenza di tinea capitis è importante verificare la presenza di chiazze simili (glabre) in eventuali cuccioli presenti in casa o in giardino (es. cuccioli di cane, gatto, coniglietto, etc) presso il proprio veterinario. Dopo la pubertà le tigne sono meno frequenti, in quanto il sebo crea un ambiente più sfavorevole allo sviluppo di molti dermatofiti. Il sebo prodotto dopo la pubertà crea invece un ambiente favorevole per lo sviluppo del lievito malassezia furfur, ospite abituale del microbioma cutaneo e responsabile in determinate condizioni, di patologie cutanee come la dermatite seborroica e la pitiriasi versicolor (cosiddetto fungo di mare). Alla tricoscopia, la tigna capitis presenta dei pattern abbastanza tipici (es. capelli a virgola, capelli a zig zag, capelli interrotti tipo codice morse, capelli a cavaturaccioli, etc) che al momento della visita, può facilitare la diagnosi differenziale con altre dermatiti infettive e non infettive del cuoio capelluto.

Varianti cliniche di tinea del cuoio capelluto

TIGNA MICROSPORICA: causata soprattutto da Microsporum audouini e Microsporum canis. Le chiazze si presentano con prurito, eritema e desquamazione, con i capelli spezzati a pochi millimetri dall’emergenza follicolare. Le chiazze presentano una fluorescenza verde se osservate con lampada di Wood e un esame microscopico miceti, consente di identificare il tipo di dermatofita.

TIGNA TRICOFITICA: causata soprattutto da Trichophyton tonsurans e Trichophyton violaceum. Le chiazze si presentano di colore grigiastro, con capelli spezzati a livello dell’emergenza follicolare che sembrano tanti piccoli puntini neri. Anche in questi casi un esame microscopico miceti, consente di differenziare la tinea capitis, da eventuali altre patologie non infettive del cuoio capelluto, come l’alopecia areata, anch’essa frequente in dermatologia pediatrica.

TIGNA FAVOSA: causata soprattutto dal Trichophyton schoenleinii, si tratta di una forma attualmente rara in Europa, ma deve essere riconosciuta e trattata in quanto può condurre ad alopecia cicatriziale. Al momento della visita specialistica è possibile riconoscere nelle chiazze il cosiddetto scutulo (lesione elementare giallastra, tipica della tigna favosa) e i capelli sono spezzati a qualche centimetro dall’emergenza follicolare.

TIGNA SUPPURATIVA o kerion celsi: causata soprattutto da Trichophyton mentagrophytes e Trichophyton verrucosum, si presenta con una chiazza rotondeggiante, pruriginosa, rilevata e ricoperta di pustole, dal cui pus si formano le croste. Anche questa forma, può lasciare esiti cicatriziali.

tigne dei capelli nei bambini e negli adulti

Tigna microsporica dei capelli, con tipica fluorescenza verdastra all’esame con lampada di Wood

tigna capitis osservata mediante lampada di Wood

Terapia della tinea capitis

La terapia della tinea capitis si basa sull’impiego di antimicotici per uso sistemico (compresse) e topico (lozioni, mousse, shampoo, etc) da programmare al momento della visita dermatologica, in base al singolo paziente e alle manifestazioni cliniche in atto. In presenza di tinea capitis, al momento della visita dermatologica, saranno ispezionate tutte le altre aree del corpo, per la possibile associazione con altre forme di tigna del viso o del corpo raffigurate nelle immagini sottostanti, come la tinea corporis (1), la tinea faciei (2), la tinea cruris o inguinalis (3), la tinea glutei (4) e altre forme di tigna (es. tinea manuum, tinea pedis, tinea unguium, etc).

tigna cuoio capelluto
Nella foto sono rappresentate altre forme di tigna del viso e del corpo da ricercare in presenza di tinea capitis.