Dermatologo Dott. Del Sorbo

Prove allergiche in dermatologia

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO

I patch test o test epicutanei, sono test allergologici cutanei noti anche come test di Jadassohn Bloch. Essi vengono impiegati in dermatologia allergologica fin dal 1910, epoca in cui furono proposti per la prima volta dai dermatologi svizzeri Josef Jadassohn e Bruno Blocq. Tra i test allergometrici maggiormente utilizzati in dermatologia allergologica ricordiamo sia i patch test serie SIDAPA che i test per orticaria fisica (TOF).

Nel sospetto di un eczema (per esempio dermatite da contatto) il patch test può rivelare le sostanze alle quali il paziente è maggiormente sensibile. Esso consiste nell’applicazione da parte del dermatologo di speciali cerotti diagnostici sulla schiena del paziente e lettura del test circa 48-72 ore dopo. In caso di positività lo specialista prepara una scheda informativa al paziente indicando dove tale sostanza è contenuta e come prevenirne il contatto.

prove allergiche dermatologiche

Nell’orticaria invece i test più utilizzati sono i TEST ORTICARIA FISICA (TOF). Il Dermatologo con uno strumento denominato dermografometro valuta l’intensità dell’orticaria cosiddetta dermografica (dermographic tester a 3 - 6 - 9 - 12 unità). Subito dopo il dermatologo procede con l’ice cube test (un’area cutanea viene esposta per pochi minuti a una temperatura compresa tra 0°C e 4°C) e il test da contatto caldo (un’area cutanea viene esposta per pochi minuti a una temperatura compresa tra 39°C e 45°C) che possono essere positivi rispettivamente nell’orticaria acquagenica, nell’orticaria da freddo e da contatto caldo. Nel frattempo un’altra piccola area cutanea viene sottoposta a una pressione compresa tra 1 e 3 Kg/cmq (test da peso) e tale test è positivo nelle orticarie da pressione.Il test da sforzo completa generalmente i test orticaria fisica ed è positivo nelle orticarie cosiddette colinergiche.

orticaria dermografica e dermografismo positivo

Nella figura in alto è rappresentato un test dermografico fortemente positivo, mentre in basso è rappresentato un dermografometro graduato per una valutazione quantitativa del fenomeno

prove allergiche e orticaria dermografica

Spesso un fenomeno orticarioide o un prurito che aumenta dopo la doccia è dovuto proprio a questo fenomeno, con rilascio di istamina da sfregamento meccanico, invece che da sostanze chimiche allergizzanti.

Patch test maggiormente utilizzati in dermatologia

Tra i gruppi di sostanze comunemente testate attraverso i patch test rientrano anche il nichel solfato, il cobalto cloruro, il potassio bicromato, la neomicina solfato, la benzocaina, il balsamo del Perù, gli alcoli della lanolina, la formaldeide, il timerosal, il sesquiterpene, il disperso blu, il disperso giallo, il disperso rosso, la colofonia, il glicole propilenico, la cocoamidopropilbetaina, il mercaptobenzotiazolo, i profumi (o singole essenze profumate come eugenolo, isoeugenolo, geraniolo, eucaliptolo, citronellolo, limonene, mentolo, muschio di quercia, cinnamaldeide, acido benzilico, alcol cinnamico, aldeide cinnamica, idrossicitronella, lyral, citrale, farnesolo, cumarina), i tiurami mix (o singoli composti utilizzati nella vulcanizzazione delle gomme come dipentametilene tiuram disolfuro, tetraetil tiuram disolfuro, tetrametil tiuram disolfuro, tetrametil tiuram monosolfuro), la parafenilendiamina, il fenilmercurio acetato, l’etilendiamina tetra acetato (EDTA), il kathon CG (o metilisotiazolinone), l’euxyl k400, i parabeni (per esempio etilparabeni, metilparabeni, propilparabeni, isopropilparabeni, butilparabeni, isobutilparabeni), l’imidazolidinil urea, la resina epossidica, la resina formaldeidica, il quaternium, il diaminodifenilmetano, il sorbitan sesquioleato, l’alluminio cloruro, il metilidrochinone, l’idrossietilmetacrilato, l’etilenglicoldimetacrilato, il metilmetacrilato, il trietilenglicoldimetacrilato, l’uretandimetacrilato, la budesonide, l’idrocortisone, l’allildisolfuro, il benzoilperossido, la clorexidina digluconato, l’olio di trementina, la prometazina, l’octocrilene e la primina. Alcune volte la positività a una di queste sostanze è molto utile ai fini della prevenzione sia in ambiente domestico che professionale. Altre volte invece la positività del test è poco rilevante ai fini della dermatite in questione. Nei pazienti con dermatite atopica i patch test per alimenti sono solitamente poco utili e poco rilevanti. Stesso discorso vale per i patch test per farmaci, che invece possono essere talora utili in qualche adulto per ricercare un eventuale eritema fisso da medicamento. Pertanto al momento della visita medica il dermatologo stabilirà sulla base della storia e del contesto clinico del paziente il grado di rilevanza tra un’eventuale positività al patch test e la dermatite in atto.