Dermatologo Dott. Del Sorbo

Lichen simplex cronico

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO
Lichen simplex cronico o neurodermite di Vidal
Il lichen simplex cronico è una manifestazione cutanea caratterizzata da intenso prurito aggravato dal grattamento cronico, il quale produce un miglioramento solo apparente e temporaneo. Il lichen simplex fu descritto nel 1886 dal dermatologo francese Jean Baptiste Emile Vidal ed è pertanto anche noto come neurodermite di Vidal o sindrome di Vidal. Le prime notizie dettagliate sul lichen simplex risalgono infatti al 1886, quando Vidal le pubblicò a Parigi negli annales de dermatologie et de syphilographie. Importanti studi sul lichen simplex furono condotti già nel 1880 dal dermatologo americano William Augustus Hardaway e approfondite poi nel 1891 dal dermatologo francese Louis Anne Jean Brocq. Nel 1909, Hyde e Montgomery denominarono la malattia prurigo nodulare. Il lichen simplex può interessare tutte le età ed entrambi i sessi, con lieve prevalenza nel sesso femminile e nella fascia di età compresa tra i 30 e i 50 anni.

Caratteristiche cliniche del lichen simplex cronico

Il lichen simplex nella letteratura scientifica viene indicato con svariati sinonimi come malattia di Vidal, sindrome di Vidal, neurodermite circoscritta, neurodermatite, lichen simplex cronico, malattia di Brocq, notalgia parestesica, neurodermite gigante di Brocq e Pautrier, lichen di Vidal. Le aree maggiormente interessate dal lichen simplex sono il cuoio capelluto, il collo, la regione sottoscapolare (notalgia parestesica), il pube, le gambe, lo scroto e la vulva, con intenso prurito intimo, che può aumentare nelle ore notturne. Nei soggetti di carnagione olivastra, il prurito e il grattamento cronico, spesso danno luogo alla comparsa di macchie scure di melanina (discromia postinfiammatoria). Il grattamento cronico della cute, provoca con il tempo la comparsa di ispessimenti cutanei, specie quando sono interessate le aree inguinali, sovrapubica e scrotale, con intenso prurito intimo e talora bruciore, come nel caso della scrotodinia (burning scrotum syndrome o sindrome dello scroto urente) o della sindrome dello scroto arrossato (red scrotum syndrome) descritta da Fisher nel 1997. Il lichen simplex scrotale si accompagna talora a un intenso prurito, soprattutto nelle ore serali, e il grattamento cronico che ne deriva causa nel tempo un caratteristico ispessimento della cute dello scroto che prende il nome di lichenificazione gigante di Brocq e Pautrier (lichenificatio gigantea). Quando invece sono interessate le mucose (es. prurito anale, prurito vaginale, etc), la mucosa e la cute circostante, possono assumere una colorazione grigiastra. Al cuoio capelluto il lichen simplex può essere scatenato da una dermatite seborroica o da una sebopsoriasi. All’esame istologico la cute interessata presenta acantosi, paracheratosi e ipercheratosi. Il lichen simplex può insorgere in qualsiasi individuo ed è più frequente nei pazienti che hanno avuto una dermatite atopica. La forma che interessa unicamente il collo (lichen nuchae) è più frequente nel sesso femminile. Tra le possibili cause di lichen simplex, vi sarebbe una riduzione della soglia di attivazione dei nocicettori cutanei, con ipersensibilità di cute e mucose in maniera analoga a quanto descritto per le cosiddette allodinie (es. sindrome della bocca urente, acquadinia, etc). Il grattamento cronico, automantiene il processo, ma rappresenterebbe solo una conseguenza e non la causa del lichen simplex. In alcuni casi, la neurodermite di Vidal, può presentarsi con bruciore cutaneo, prurito, calore o persino formicolio, simile alla sensazione di puntura di spilli, senza necessariamente accompagnarsi a manifestazioni cutanee visibili. La lichenificazione (ispessimento cutaneo) è più evidente nelle forme circoscritte (es. lichen simplex scrotale). Attualmente si sta studiando il ruolo di alcuni neuropeptidi (es. galanina, neuropeptide Y, sostanza P, istamina, etc) nella complessa eziopatogenesi del lichen simplex. Come per altre malattie dermatologiche pruriginose, la sensazione di forte prurito, aumenta spesso nelle ore serali, in quanto in questa fascia oraria, il ritmo circadiano del cortisone endogeno sarebbe al livello minimo delle 24 ore, proprio quando si verifica il picco circadiano dell’istaminemia, principale responsabile della reazione pruriginosa. Il lichen simplex dei genitali maschili, non va confuso con la balanite lichenoide e la balanopostite lichenoide, fenomeni infiammatori clinicamente diversi e di non rara osservazione in dermatologia genitale.

lichen simplex cronico

Foto di lichen simplex cronico dell’area pubica (foto in alto) e di un arto (foto in basso), con intenso prurito e lichenificazione

lichen simplex

Quando invece tale fenomeno interessa la regione sottoscapolare prende il nome di notalgia parestesica o nevralgia paraesthetica, se il forte prurito alla scapola si associa a parestesia e iperpigmentazione cutanea. Molte malattie dermatologiche pruriginose possono dare con il tempo un quadro di lichenificazione secondaria (es. atopia, eczema asteatosico dell’anziano, eczema da stasi degli arti inferiori, micosi, eczema da contatto, balanopostite, lichen scleroatrofico, etc). Alcune forme di psoriasi, possono talora dare un quadro di lichenificazione secondaria. Alcune varianti cliniche del lichen amiloidosico, possono associarsi a un lichen simplex cronico. In medicina, il termine cronico non va inteso come sinonimo di malattia incurabile in quanto viene utilizzato solitamente per indicare le varianti cliniche con durata superiore a 6 settimane.

notalgia parestesica o lichen simplex

Il prurito della notalgia parestesica (foto in alto) e del lichen inguinale (foto in basso) può essere molto intenso

lichen simplex

La terapia del lichen simplex può variare a seconda del distretto corporeo interessato

I farmaci utilizzati per la cura del lichen simplex cronico, possono variare a seconda delle aree interessate e delle cause scatenanti il fenomeno. Prodotti irritanti come la capsaicina per uso topico, possono essere utili per alcune aree (es. per la cura di alcune forme di prurito alla scapola nella notalgia parestesica) e controindicate per altre aree (es. area anogenitale) dove a volte si può assistere addirittura un peggioramento del quadro clinico. Vanno ricercate al momento della visita dermatologica, possibili cause scatenanti e dermatiti complesse, come il lichen planus, la scabbia e la sarcoidosi cutanea. I farmaci sia per uso topico che per uso sistemico, vanno programmati presso il proprio dermatologo in base alla diagnosi effettuata al momento della visita specialistica e possono variare da paziente a paziente e persino nella stessa persona, in base al distretto corporeo interessato.

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