Dermatologo Dott. Del Sorbo

Creme e cosmetici senza parabeni, silicone, paraffina e altri olii minerali

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO

Creme dermocompatibili senza parabeni, oli minerali, profumi e conservanti

Nella maggior parte dei prodotti cosmetici (es. creme, lavande intime, bagnoschiuma, shampoo, balsami, lozioni, rossetti e altri prodotti per il benessere della persona) oltre al cosiddetto principio attivo, vi possono essere anche una serie di eccipienti impiegati allo scopo di conservare il prodotto nel tempo o di renderlo più gradevole. Alcune di queste sostanze, soprattutto quelle di origine sintetica, possono talora creare problemi alla pelle e quando non biodegradabili, possono arrecare danni all’ambiente in cui vengono sversati. Esistono in farmacia diverse linee dermatologiche che rispettano sia la pelle (cosmetici dermocompatibili) che l’ambiente (cosmetici ecocompatibili). È importante utilizzare cosmetici di buona qualità non solo per la skincare quotidiana del viso, ma anche per i prodotti topici applicati al cuoio capelluto e sul resto del corpo.

foto di eczema e creme senza parabeni

Alcune creme, anche di ottima marca, possono talora provocare eczema da contatto e fotodermatite da contatto

dermatite da contatto e cosmetici senza profumi e conservanti

I cosmetici di qualità e i moderni cosmeceutici riportano la composizione sull’etichetta

La maggior parte dei prodotti dermatologici di farmacia, riportano sulla confezione la composizione secondo la nomenclatura INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients). È importante verificare la posizione della singola sostanza nell’ordine dell’etichetta, dal momento che esse sono riportate in ordine decrescente di peso. Una sostanza è tanto più presente in una crema o in un detergente, quanto più alta è la sua posizione nell’etichetta. Le sostanze presenti in tracce o comunque in quantità inferiore all’1%, non sempre sono riportate in etichetta. Una crema è dermocompatibile quando non contiene sostanze irritanti, sensibilizzanti, cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. Essa è anche ecocompatibile quando i suoi componenti non danneggiano la natura e l’ambiente e sono completamente biodegradabili. Oltre alla data di scadenza, sui cosmetici di qualità viene sempre riportata la PaO (period after opening), che indica il numero massimo di mesi, entro i quali il cosmetico deve essere utilizzato una volta aperto.

Sodio lauril solfato, petrolatum e siliconi nei prodotti cosmetici

La presenza di parabeni nei prodotti cosmetici ne aumenta il rischio di dermatiti da contatto, negli individui sensibili a tali sostanze. La sensibilità della cute di questi pazienti nei confronti dei parabeni, ha portato a includere questa famiglia di sostanze nella lista degli apteni che vengono testati mediante le cosiddette prove allergiche cutanee (patch test). Per alcuni parabeni sintetici, è stata descritta un’azione estrogeno simile e per questo motivo sono anche denominati xenoestrogeni. Il sodio laurilsolfato (SLS) e il sodio lauriletere solfato (SLES) sono tensioattivi presenti in molti detergenti, shampoo, creme, sieri e dentifrici. Nei soggetti predisposti e a determinate concentrazioni, possono irritare cute e mucose. Il petrolatum (una sorta di gelatina di petrolio) e la paraffina (derivato del petrolio di consistenza più cerosa) sono da anni impiegati in alcuni prodotti cosmetici e in molte creme idrofobe. Alcuni petrolati formano un film occlusivo sulla pelle, interferendo con la traspirazione cutanea. Gli ingredienti cosmetici derivati dalla raffinazione del petrolio, sono spesso inquinanti ambientali in quanto non biodegradabili e alcuni di essi, a causa di possibili impurità presenti al loro interno, sono stati classificati dalla comunità europea come cancerogeni di classe 2. I fornitori dei derivati del petrolio destinati alla cosmetica, solitamente certificano che nei loro prodotti, le impurità sono al di sotto del 3%. In molte creme ecocompatibili e dermocompatibili, i derivati del petrolio, sono sostituiti da derivati vegetali. Alcuni siliconi cosmetici, pur conferendo al prodotto finito una certa gradevolezza cosmetica (non ungono e danno il tipico effetto seta), non sono affatto biodegradabili. Alcuni emulsionanti derivati del polietilenglicole (noti anche con la sigla PEG) e dal polipropilenglicole (PPG) sono spesso presenti nelle creme e nei saponi e quando liberano ossido di etilene possono formare diossano. Molte essenze profumate, utilizzate in cosmetica per rendere il prodotto più gradevole, possono creare negli individui predisposti, eczema allergico da contatto o reazioni fototossiche. Negli ultimi anni, sempre meno cosmetici contengono formaldeide, dal momento che a determinate concentrazioni è considerata cancerogena per la specie umana. Stesso discorso vale per altre sostanze come il butilidrossitoluene (BHT) e il butilidrossianisolo (BHA). L’uso prolungato di deodoranti a base di alluminio potrebbe essere tossico per la possibile interazione dei sali di alluminio in essi contenuti, con il DNA cellulare. Esistono migliaia di essenze profumate impiegate in cosmesi, che per la bassissima concentrazione con cui vengono impiegate nelle creme, vengono solitamente riportate come ultimo componente dell’etichetta, con il nome INCI «parfum», che così riportato non consente di risalire all’essenza impiegata. Negli individui predisposti, anche piccole tracce di essenze profumate, possono scatenare importanti reazioni da contatto. In questi soggetti, la serie profumi dei patch test, consente di testare sulla cute del paziente, le principali essenze profumate impiegate dall’industria cosmetica (es. limonene, geraniolo, etc). Il numero di sostanze presenti nei cosmetici e in grado di scatenare un eczema da contatto è in continuo aumento e riguarda oltre ai profumi, una lunghissima serie di sostanze (es. nickel, imidazolidinyl urea, parabeni, cocamide dea, cocamide mea, fenossietanolo, metildibromoglutaronitrile, triclosan, alcuni coloranti, etc). A volte il nome della sostanza chimica, può essere indicato con la sigla anziché con il nome internazionale INCI (es. il sodio laurilsolfato è anche riportato come E487, mentre il petrolatum è riportato con la sigla E905b). In teoria, un buon prodotto, dovrebbe contenere pochi eccipienti oltre al principio attivo. In dermatologia sono molto utilizzati alcuni olii naturali a base di vitamina E al 100%, che non necessitano di additivi e sono allo stesso tempo dermocompatibili, ecocompatibili e cruelty free. I dermocosmetici di nuova generazione vengono preparati a partire da materie prime di buona qualità, evitando quando possibile il ricorso a sostanze nocive, o che rientrano nell’elenco dei cosiddetti perturbatori endocrini, sostanze in grado di comportarsi come agonisti o antagonisti dei recettori ormonali. Termini come perturbatori endocrini, disruttori e interferenti endocrini (endocrine disruptors) sono apparsi solo di recente nella letteratura scientifica, e la lista delle possibili sostanze sospette (per esempio parabeni, perfluorati, zinco piritione, fitoestrogeni, butylphenyl methylpropional, ftalati, alchilfenoli, derivati del benzene) sta diventando sempre più vasta.

In Europa i dermocosmetici sono cruelty free, nel senso che non vengono più testati sugli animali

In farmacia esistono linee dermatologiche interamente di origine vegetale (cosmetici omeocompatibili o biologici), che spesso contengono pochissimi eccipienti oltre al principio attivo e sono testate per tantissime sostanze, tra cui nichel, profumi, parabeni, petrolatum, paraffine e siliconi. Un cosmetico omeocompatibile per essere anche etico (cosmETICO), dovrebbe essere contemporaneamente dermocompatibile, ecocompatibile e cruelty free (senza crudeltà), cioè non testato sugli animali e con ingredienti che non derivino da sfruttamento o uccisione di animali (es. placenta, acido ialuronico, collagene, elastina, etc). Dall’11 marzo 2013 è vietata in Europa la vendita di prodotti cosmetici testati su animali. La maggior parte dei prodotti attualmente in circolazione sono sicuri e dermatologicamente testati. Alcune sostanze ingiustamente criminalizzate, possono essere sensibilizzanti per alcune persone predisposte ed essere totalmente innocue per altre. In caso di dubbi, consultare il proprio dermatologo, in modo da poter avere indicazioni sempre aggiornate, attendibili e soprattutto personalizzate per il proprio tipo di pelle.