Arrossamento del glande dopo i rapporti

a cura del Dermatologo Dott. Del Sorbo
SALERNO

Un rossore al pene può avere cause infettive e non infettive

Arrossamento del glande e del prepuzio possono presentarsi in svariate malattie del pene, sia di natura infettiva (per esempio papulosi bowenoide, infezione da candida, sifilide, herpes genitale, ulcera molle, etc), sia di natura non infettiva (per esempio balanite xerotica, balanite di Zoon, balanite seborroica di Neumann, balanite irritativa, balanite diabetica, psoriasi genitale, eczema, balanopostite traumatica, balanite da farmaci, etc). All’arrossamento del glande possono talora associarsi altri segni e sintomi come bruciore genitale, prurito nelle parti intime, dolore o penodinia, desquamazione, secchezza, piccoli taglietti sul prepuzio e in alcuni casi addirittura secrezione dai genitali, che può essere modesta, trasparente e filante o anche purulenta, abbondante e maleodorante.

Cause di arrossamento del glande

Prima di programmare una terapia topica o sistemica, è importante riconoscere le cause di arrossamento del glande, che possono ovviamente variare da paziente a paziente. Al momento della visita dermatologica, saranno ricercate eventuali malattie veneree (per esempio sifilide, candidosi, etc) ed esaminate tutte le possibili cause di infiammazione genitale di natura non infettiva (per esempio eritema fisso da farmaci, balanopostite psoriasica, balanite lipoidica, etc). In alcuni casi, bruciore e rossore al pene (arrossamento di glande e prepuzio) possono accentuarsi durante o dopo i rapporti sessuali, esponendo i tessuti genitali a possibili microtraumi (i cosiddetti taglietti sul prepuzio). Nei giorni successivi al rapporto, può in alcuni casi persistere un’ipersensibilità delle mucose che raramente si accompagna a vero e proprio dolore genitale (penodinia). Arrossamenti al glande e al prepuzio (balanopostiti) si possono verificare anche dopo un rapporto particolarmente asciutto, dove la scarsa lubrificazione dei tessuti, predispone a una balanopostite traumatica, i cui sintomi possono persistere a volte anche diverse settimane dopo il rapporto. In presenza di persistente prurito, bruciore o rossore del glande è importante consultare il proprio dermatologo per poter escludere una malattia a trasmissione sessuale e impostare una terapia specifica in base al tipo di manifestazioni cliniche in atto.

Un arrossamento del glande si può verificare sia in situazioni non infettive (foto in alto) che in presenza di malattie veneree (foto in basso)

Cosa fare in presenza di arrossamento del pene

Alcune creme steroidee, che possono talora apportare benefici in presenza di arrossamenti del glande di natura non infettiva, possono invece peggiorare un’eventuale malattia venerea (es. herpes genitale, sifilide, etc), abbassando ulteriormente le difese locali del distretto anogenitale. Per questo motivo è molto importante consultare il proprio il medico prima di assumere o applicare qualsiasi tipo di farmaco. Infatti l’assunzione alla cieca di farmaci senza avere prima una diagnosi, può a volte modificare l’aspetto delle manifestazioni cliniche, ritardare la diagnosi e fornire falsi negativi a eventuali esami di approfondimento diagnostico (es. ricerca microscopica miceti, esame colturale o tampone, osservazione diretta mediante lampada di Wood, esame per la ricerca della clamidia, etc). Se l’arrossamento del glande è particolarmente intenso, l’applicazione di una normale pasta all’ossido di zinco, può essere un buon modo per ridurre momentaneamente i fastidi, senza alterare in maniera apprezzabile il quadro clinico, in attesa di una visita specialistica da effettuare presso il proprio dermatologo di fiducia. In attesa della visita dermatologica, è importante evitare detergenti particolarmente profumati, preferendo prodotti specifici per la detersione intima maschile, asciugando delicatamente la zona ed evitando di inumidirla con creme fai da te. Contrariamente alle creme, le paste all’ossido di zinco, evitano la formazione di un microambiente caldo umido, che predispone a ulteriore macerazione dei tessuti e possibile sviluppo di lieviti o altri agenti patogeni. Eventuali creme farmacologiche (es. cortisoniche, antibiotiche, antivirali, antimicotiche, etc) o lenitive, saranno prescritte eventualmente dal dermatologo al momento della visita specialistica, in base alla diagnosi clinica o di laboratorio. Fino alla visita, è importante informare il partner ed eventualmente astenersi dai rapporti sessuali, per non peggiorare il grado di infiammazione e rossore del glande, sia per poter escludere una possibile malattia venerea per il singolo paziente e per la coppia.